Secondo un’analisi di Facile.it altri 2,5 milioni hanno modificato la destinazione mentre il 6,8% ha scelto un’assicurazione: tutti i dati
Non solo il mondo della tecnologia, che in queste settimane sta prendendo le misure alle fabbriche ripartite a rilento dopo la forzosa vacanza del capodanno lunare e soprattutto – vedi alla voce Apple – al crollo della domanda interna cinese. Anche i viaggiatori, spaventati dall’epidemia di nuovo coronavirus (o Covid-19, come lo chiama L’organizzaizone mondiale della sanità), hanno rivisto i propri piani per i viaggi in questo periodo.
Oltre 1,8 milioni hanno annullato i viaggi
Secondo un’indagine realizzata da mUp Research e Norstat per Facile.it, 1,8 milioni di persone hanno annullato trasferte e vacanze che avevano in programma nei prossimi tre mesi, dunque fra febbraio e aprile. Anche se la destinazione non era la Cina, e ovviamente non poteva di certo essere la Repubblica popolare in tutti quei casi. Stando alle ragioni addotte, la decisione di non viaggiare è stata del tutto indipendente dalla destinazione prevista per il viaggio, tanto che all’esplicita domanda: “Ha scelto di annullare il viaggio che aveva in programma per via del Coronavirus?” fra chi ha risposto affermativamente, ben il 62,9% avrebbe dovuto viaggiare all’interno dei confini nazionali. Forse esagerando un po’ nella psicosi, questo va detto.
Tuttavia nel complesso per chi aveva in programma un viaggio e ha scelto di annullarlo, nel 19,7% dei casi la destinazione era comunque un paese asiatico, nel 2,2% una nazione africana e, nel 15,1% una europea. Se a livello nazionale la percentuale di chi ha scelto di annullare il viaggio è stata pari al 6,8%, studiando i dati su base territoriale si scopre come il fenomeno sia molto inferiore al Nord-Ovest (3,4%) e notevolmente superiore al Sud e nelle Isole, area in cui la percentuale di viaggiatori che ha deciso di rimanere a casa sale fino al 10,8%.
Altri 2,5 milioni hanno cambiato destinazione
Molti altri italiani, per la precisione 2,5 milioni, hanno invece scelto di cambiare destinazione anziché annullare il proprio viaggio. Fra loro il 26,7% aveva in programma un viaggio all’estero e, nello specifico, ancora una volta la maggior parte (14,4%) sarebbe dovuto andare in Asia, il 5,1% in Africa e il 11,6% in Europa. A tornare rapidamente sui propri passi, e cambiare i piani, sono stati soprattutto i viaggiatori con età compresa fra i 25 ed i 34 anni e, a seguire, quelli fra i 18 ed i 24 anni. I giovani, dunque, forse perché più informati e più coscienti, data una mobilità più elevata, dei possibili disagi che avrebbero trovato. Chissà.
Il 6,8% ha scelto un’assicurazione
Hanno invece agito con estrema prudenza e razionalità quei viaggiatori (il 6,8% del campione intervistato) che, per tutelare sé stessi e i soldi investiti nel proprio viaggio, invece di lasciare le valigie nell’armadio hanno semplicemente scelto di sottoscrivere un’assicurazione viaggio o sanitaria che non avevano preso in considerazione. A farlo sono stati soprattutto i residenti nel Meridione (9,7%) e nel Centro Italia (8,5%) e i viaggiatori con età compresa fra i 25 ed i 34 anni. Piccola curiosità: fra chi ha scelto di sottoscrivere questo genere di copertura ancora una volta la meta più frequente era proprio l’Italia (7,8% vs 5,9%). Eccesso di prudenza?