Nel 1976 l’ingegnere Ronald Wayne cedette la propria quota del 10% di Apple per 800 dollari, ad appena un paio di settimane dalla fondazione – con quegli “uragani” di Steve Jobs e Steve Wozniak, come li avrebbe definiti anni dopo – della Mela. Era scottato dal fallimento, cinque anni prima, di una società di slot machine e spaventato dalla scommessa di quei due strani nerd. Oggi, 44 anni dopo i primi vagiti della società nel celebre garage di casa Jobs, il colosso tecnologico americano sfoggia una capitalizzazione di mercato di due trilioni di dollari. Se il frettoloso Wayne avesse mantenuto la propria posizione, oggi le sue quote varrebbero circa 200 miliardi di dollari e lui sarebbe l’uomo più ricco del mondo. Non male, anche se al momento detiene ancora una dozzina di brevetti.
Ma come sarebbero andati i nostri investimenti in un momento diverso della nostra vita, se per esempio avessimo ceduto prima o dopo un pacchetto azionario oppure se avessimo seguito l’istinto e scelto di investire (o tenere) in un certo momento, quando magari alcune delle potenzialità di un certo brand non sembravano così lampanti? Ci pensa un curioso strumento di eToro, battezzato macchina del tempo degli investimenti, a soddisfare la curiosità.
Il tool di eToro
Si tratta di un tool, a metà fra un gioco e un simulatore, che consente di verificare quanto varrebbe oggi un investimento di mille dollari su una delle decine di società più performanti del mercato.
“Casi come Apple sono l’eccezione – spiega eToro, piattaforma leader per il trading online usata da 10 milioni di persone in tutto il mondo – all’inizio dell’attività, la maggior parte di noi avrebbe voluto una sfera di cristallo per individuare le aziende sulle quali potesse valere la pena di investire. A quei tempi, uno smartphone sembrava un oggetto del futuro e non qualcosa di uso comune. Ma non è necessaria una sfera di cristallo (o una macchina del tempo) per raggiungere i tuoi obiettivi di investimento. Per l’investitore medio la migliore strategia è sempre quella di concentrarsi sulle società che conosce meglio e che pensa possano avere successo nel lungo termine. Oggi l’accesso ai mercati finanziari è più facile che mai. Potremmo non essere in grado di capire quale sarà la prossima Apple, ma conosciamo i brand che apprezziamo e con i quali ci interfacciamo quotidianamente e non è mai stato così semplice investire su questi”.
La prova
Abbiamo fatto qualche simulazione con la macchina del tempo. Per esempio, se avessimo investito mille dollari su Amazon dieci anni fa, oggi l’asset varrebbe 20.865 dollari (+1.986%). Se, invece, li avessimo puntati su Netflix ma solo cinque anni fa, nel 2015, oggi ne avremmo in tasca 5.007. Tornando alla solita Apple, invece, mille dollari nel 1991 – primo anno disponibile del tool – ne varrebbero oggi la bellezza di 311.042, con un incremento monstre del 31.000%. Avremmo pagato ogni azione 0.37 dollari e l’avremmo venduta a 115,98. Quello che si dice un ottimo affare.