Oltre 200 docenti provenienti da tutta la Sardegna hanno aderito alla sperimentazione iniziata nell’anno scolastico 2018-2019. I risultati nel convegno dal titolo: “Connessione tra Tecnologie e Didattica – l’esperienza del progetto IDEA”
Due giornate intense dedicate a insegnanti, dirigenti scolastici, esperti di didattica e tecnologia e, più in generale, a tutti coloro che hanno un interesse professionale sul tema della didattica e della tecnologia. Un confronto tra i massimi esperti del settore a livello nazionale e internazionale per potenziare l’uso dell’innovazione tecnologica nelle scuole, accompagnando i docenti nella sperimentazione di nuove pratiche, di metodi e di strumenti basati sull’uso critico e ragionato delle tecnologie digitali.
Realtà aumentata, pensiero computazionale, Internet of Things, coding, accesso remoto, interdisciplinarità e intelligenza artificiale sono le parole chiave di cui si discuterà sino a domani. Argomenti salienti della sperimentazione didattica con i docenti che hanno aderito al progetto IDEA – Innovazione Didattica E Apprendimento, realizzato dal gruppo Educational Technology del CRS4, in accordo con l’agenzia regionale Sardegna Ricerche e finanziato dall’assessorato regionale della Pubblica Istruzione, Beni Culturali, Informazione, Spettacolo e Sport, con fondi del Piano di Azione e Coesione.
La sperimentazione in tutta la Sardegna
Oltre 200 docenti che hanno aderito alla sperimentazione iniziata nell’anno scolastico 2018-2019 e che sta proseguendo con altrettanti docenti anche nell’anno scolastico 2019-2020 in corso. La sperimentazione ha coinvolto gli insegnanti delle scuole pubbliche secondarie di I e II grado di tutta la Sardegna e, a fine progetto, di riflesso, ne avranno beneficiato oltre 10.000 studenti sardi.
“L’innovazione tecnologica in alcuni casi può sostenere brillantemente un’attività didattica. L’importante è selezionarne le funzioni utili per un preciso obiettivo” – ha commentato Carole Salis, ricercatrice del CRS4 e responsabile scientifico del progetto IDEA – “Un esempio pratico è l’utilizzo di un software dotato di un motore di intelligenza artificiale, adattato per il progetto, in grado di produrre delle mappe concettuali che, basandosi sulle parole chiave immesse dal docente e dagli studenti, rappresentano le relazioni tra concetti. Questa tecnologia consente di far emergere le connessioni tra argomenti trattati da docenti diversi, per materie diverse. Stiamo parlando pertanto di interdisciplinarità, un valore didattico incontestabile a tutto ciò che il singolo docente trasmette al discente”.
“Il nostro obiettivo è quello di creare nuove opportunità di accesso al sapere” – continua Salis – “un altro esempio è la possibilità di accedere da remoto al sequenziatore del genoma umano del CRS4 (la piattaforma di Next Generation Sequencing) durante le lezioni. I ragazzi, attraverso dati che provengono da sensori dislocati nei laboratori e indossati dai ricercatori, riescono a capire dove è posizionato chi lavora e cosa sta facendo durante le fasi del protocollo di sequenziamento. Informazioni che potrebbero avere solo stando fisicamente in laboratorio”.
Nella due giornate si discuterà, inoltre, di politiche regionali per l’istruzione e di come la tecnologia si inserisce nei programmi ministeriali affinché si riduca il divario tra realtà scolastica e realtà sociale. L’innovazione è ovunque e la scuola ricopre un ruolo importante per preparare i giovani a capirla e gestirla al meglio, considerandone la continua evoluzione.