Sarà alta 147 metri e sorgerà nell’area che ospiterà anche il villaggio olimpico, uno spazio per ospitare 1.400 atleti olimpici e paralimpici a due passi dal centro
Lo skyline di Milano cambierà ancora. Dopo Porta Nuova e City Life, il capoluogo lombardo guarda alla sua zona Sud. Ripartirà infatti da Porta Romana la foga innovatrice dei milanesi, che non ci stanno a farsi piegare dall’annus horribilis del Coronavirus e dalle nuove restrizioni che ne frenano il naturale, sorprendente, dinamismo lavorativo. La Torre di A2A sarà quindi l’edificio che sancirà ufficialmente la ripartenza post Covid-19.
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Cosa sappiamo della Torre di A2A
Il nuovo grattacielo si chiamerà Torre di A2A in quanto sarà il nuovo quartier generale della società elettrica. Dopo che si sarà trasferita nella nuova torre, la società chiuderà altre sette sedi, concentrando nel grattacielo gli uffici oggi dislocati in diverse zone della città. Una scelta di “efficientamento che libererà – ha detto Renato Mazzoncini, amministratore delegato e direttore generale di A2A – importantissime aree, come la sede attuale di corso di porta Vittoria che saranno oggetto di riqualificazione urbanistica”.
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La torre di A2A è stata progettata dagli studi di architettura Citterio e Patricia Viel, sarà alta 147 metri avrà una base ovoidale e pareti in vetro per un totale di 37mila metri quadrati. I primi dodici piani saranno adibiti a uffici mentre intorno al 20esimo piano (a circa 60 metri di altezza) troverà posto un giardino pensile che sarà aperto in uno dei suoi lati. La torre di A2A sorgerà in Piazza Trento a Milano (a due passi dalla Fondazione Prada), accanto all’area che ospiterà anche il villaggio olimpico, uno spazio per ospitare 1.400 atleti olimpici e paralimpici a due passi dal centro cittadino. Terminati i Giochi, il villaggio in zona Porta Romana diventerà un cuore pulsante della nuova Milano, grazie anche a progetti di housing sociale e anche alloggi per studenti.