Sospese temporaneamente le connessioni tra le piattaforme di domotica. Conseguenza di un presunto bug che minava la privacy. Primo esempio del nuovo approccio Google in materia
UPDATE 04/01: Xiaomi Home è ora tornata tra i servizi disponibili in Google Home.
Le nostre case si fanno sempre più connesse e intelligenti: termostati che spengono la caldaia quando siamo fuori, sensori che accendono le luci al nostro passaggio, lampadine che si accendono e spengono con la voce. Da grandi poteri, però, derivano grandi responsabilità: se ne è accorta anche Google, che negli scorsi mesi con la sua controllata Nest ha annunciato un nuovo più severo approccio alla sicurezza della piattaforma che governa – quella legata agli altoparlanti intelligenti e all’Assistente Google, per capirci. La prima conseguenza evidente di questo approccio si è avuta nella serata di ieri: quando in via cautelativa è stato reciso il cordone che univa Xiaomi Home a Google Home.
Problema di camera
Quanto avvenuto è la conseguenza di una segnalazione apparsa su Reddit. Un utente ha fatto presente che, quando ha provato a visualizzare sullo schermo del suo Nest Hub le immagini provenienti dalla sua nuova telecamera Xiaomi appena configurata ha avuto una sgradevole sorpresa: quanto ha visto sullo schermo non era la sua abitazione, bensì quella di perfetti sconosciuti. E non si è trattato di un caso singolo: diverse richieste all’Assistente hanno prodotto risultati differenti, passando da un anziano addormentato su una una poltrona persino a un neonato nella sua culla.
When I load the Xiaomi camera in my Google home hub I get stills from other people’s homes!! from r/googlehome
Non è un problema da poco: già in passato si era discusso della sicurezza in termini di privacy di queste telecamere connesse a Internet (ma in quel caso i marchi coinvolti erano altri), e ora questo avvenimento è desinato a riaccendere la polemica. Le cam connesse sono utili per poter dare un’occhiata a distanza al proprio appartamento, magari per tenere d’occhio i propri animali domestici: ma essendo raggiungibili a mezzo Internet possono essere soggette a intrusione se il loro network non è correttamente cifrato e tenuto al sicuro.
La spiegazione offerta da Xiaomi per quanto accaduto riguarda un aggiornamento applicato alla piattaforma lo scorso dicembre: per un numero ristretto di utenti, circa un migliaio secondo Xiaomi, in presenza di una connessione scadente in fase di registrazione del device sulla piattaforma Google si potrebbe essere verificato un problema legato alla cache che ha generato la fornitura di immagini casuali in diretta streaming sul Nest Hub. “Siamo consapevoli che ci sia stato un problema legato alla ricezione di fotogrammi durante la connessione di Mi Home Security Camera Basic 1080p con gli hub Google Home e ci scusiamo per i disagi che ha causato ai nostri utenti – si legge in una dichiarazione fornita alla stampa – Il nostro team si è prontamente adoperato per intervenire e ora il problema è risolto. A seguito di indagini, abbiamo scoperto che la causa derivava da un aggiornamento della cache datato 26 dicembre 2019, progettato per migliorare la qualità streaming della videocamera. Il problema si è verificato solo in condizioni estremamente rare. In questo caso, si è verificato durante l’integrazione di Mi Home Security Camera Basic 1080p e Google Nest Hub con display in condizioni di scarsa intensità di segnale per la connessione di rete”.
Xiaomi ha deciso di sospendere il servizio fino ad accertare la sua messa in sicurezza: ma nel frattempo anche Google aveva fatto lo stesso, facendo sparire Xiaomi Home (la piattaforma dell’ecosistema smart della cinese) dalla lista dei servizi collegabili al suo Assistente e quindi a Google Home. Almeno per ora.
Le conseguenze poco smart
Il nuovo approccio di Nest, e quindi di Google, in materia prevede la linea dura: sono state cambiate le regole per interagire con l’ecosistema Nest, così da minimizzare lo scambio di dati tra le piattaforme laddove non necessario, e il numero di partner autorizzato a entrare più in profondità per integrare i propri servizi con quelli di Google è stato ridotto. Ovviamente difronte a una segnalazione relativa alla sicurezza, come quella di cui stiamo parlando oggi, il principio di precauzione prevede la sospensione del servizio relativo in attesa di chiarimenti.
Se possedete accessori per la domotica Xiaomi, però, questo significa che nessuno dei vostri device è più comandabile tramite l’app Home o tramite la voce rivolgendovi all’Assistente Google. L’effetto collaterale, se così possiamo chiamarlo, di affidarsi al cloud in questo caso si mostra in tutta la sua portata: si chiude la porta alle cam di sicurezza di Xiaomi, e di conseguenza le lampadine smart di questa marca che avete in casa smettono di funzionare. È sempre possibile ovviamente accenderle o spegnerle tramite l’interruttore o tramite l’app ufficiale Xiaomi: quello che si perde è l’integrazione tra i due ecosistemi, rendendo meno smart la propria abitazione.
Google ha fatto sapere di stare chiarendo con Xiaomi i termini della vicenda: quando le spiegazioni e le contromisure fornite dai tecnici dell’azienda cinese soddisferanno i tecnici dell’azienda di Mountain View, è probabile quindi che le lampadine, i termometri, le telecamere e ogni altro accessorio per la smart home prodotto da Xiaomi torneranno su Google Home.