Disponibile soltanto a Los Angeles. Ma Mountain View ha pubblicato un form per candidare altre città
Google ha annunciato il lancio di un nuovo tool digitale che potrebbe riempire di verde molte zone urbane dove gli alberi sono una rarità. Tree Canopy Lab è il portale sviluppato da Mountain View sulla falsariga di Google Maps: solo che, al posto di indicare strade e vie di qualsiasi città del mondo, permette di vedere quali sono le zone più ricche di verde urbano e quelle dove, invece, ci sono soltanto asfalto e palazzi. Come si legge su The Verge, l’iniziativa ha lo scopo principale di combattere le cosiddette isole di calore, ovvero il surriscaldamento urbano aggravato dall’assenza di verde. Città come Milano si stanno già attivando su questo fronte: l’assessore Maran aveva spiegato a StartupItalia il progetto per piantare 12 milioni di metri quadri di giardini pensili e contrastare così questa problematica soprattutto nei mesi estivi.
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Google: pianta qui
Al momento Tree Canopy Lab permette di visualizzare il verde urbano soltanto a Los Angeles, ma non dovrebbe certo essere un problema per Google mettere insieme i dati di moltissime altri città del mondo. Grazie a quelli raccolti nella metropoli californiana, è emerso che oltre la metà dei residenti abita in quartieri dove l’ombra degli alberi copre appena il 10% della superficie urbana. Per coinvolgere sempre più realtà nel progetto, la multinazionale ha pubblicato online un form da compilare, che potrebbe suggerire a Google le prossime città dove estendere questo servizio in base alle esigenze.
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L’impegno di Google sul green non procede soltanto con queste applicazioni, ma anche nel real estate. A inizio settembre l’azienda guidata da Sundar Pichai ha infatti annunciato un investimento immobiliare proprio vicino alla sede di Mountain View, dove sorgerà un quartiere green e tech. Pochi giorni dopo, lo stesso CEO ha pubblicato un post in cui presentava gli impegni della multinazionale per abbattere tutte le emissioni di CO2 derivanti dalle attività di Google entro il 2030.
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La mappa di Tree Canopy Lab