Filippo Ongaro, il “medico degli astronauti”, racconta in un libro il metodo che ambisce ad aiutare le persone a raggiungere benessere nella vita lavorativa e privata
Come posso vivere meglio la mia vita e migliorare quella degli altri? Da questo interrogativo prende piede il libro “Il Metodo Ongaro”, scritto da Filippo Ongaro, medico che per sette anni ha lavorato per l’Agenzia Spaziale Europea (ha seguito la preparazione e lo stile alimentare di astronauti celebri, come Samantha Cristoforetti).
Nel libro, Filippo condensa le sue esperienze in giro per il mondo nel campo della medicina, alimentazione e coaching, per elaborare un metodo che ambisce ad aiutare le persone a raggiungere il loro benessere, nella vita sentimentale, come in quella lavorativa:
«Sono sempre stato affascinato dal concetto di “alta prestazione”, dall’idea che una persona possa sempre vivere un miglioramento continuo. Il libro è dedicato a chi non si accontenta, alla mamma, come al top manager o allo startupper, che vogliono lavorare su loro stessi, vivere meglio la loro vita e contribuire a migliorare quella degli altri», racconta Filippo.
Lo abbiamo raggiunto per un’intervista nella quale ci parla della sua esperienza con gli astronauti, del cibo del futuro e della dieta più adatta a uno startupper.
Una vita con gli astronauti
Quella di Filippo è innanzitutto una bella storia da raccontare. Si laurea in Medicina e Chirurgia, per poi studiare Medicina Sportiva. Malgrado amasse i suoi studi, non trova traccia dei suoi interessi : nutraceutica (scienza che studia come l’integrazione alimentare possa aiutare la salute), allenamento fisico, gestione dello stress e delle emozioni ecc. Anche nell’esperienza in Ospedale non si sente a suo agio, vista la scarsa attenzione che nota verso il tema dell’alimentazione, anche nel trattamento di patologie gravi:
«Mi ricordo di malati oncologici lasciati liberi di mangiare zuccheri e mandati a casa magari tecnicamente guariti ma senza nemmeno una singola indicazione su come nutrirsi e come cambiare stile di vita», si legge nel libro.
Le cose per lui cambiano quando viene assunto come medico di equipaggio per l’Agenzia Spaziale Europea:
Mi ritrovai a sviluppare metodologie per contrastare l’invecchiamento accelerato a cui ogni astronauta in orbita viene esposto. In quegli anni, seguivo gli astronauti nella loro preparazione, prima di una missione, durante la stessa con la telemedicina, e poi a terra, in tutte le fasi della riabilitazione», ci racconta Filippo, che in quegli anni vive tra Germania, Russia e Stati Uniti.
In America, si forma sulla medicina funzionale e antiaging, un approccio che ambisce ad aumentare le prestazioni e rallentare l’invecchiamento delle persone, a cui unisce poi studi su formazione e coaching, per elaborare il “Metodo Ongaro”, descritto nel libro:
«Il programma si basa su quattro variabili per me fondamentali: nutrizione, nutraceutica, allenamento fisico e lavoro interiore, pratiche per raggiungere una condizione fisica e mentale di profonda soddisfazione».
Il cibo del futuro
Nel suo lavoro, Filippo ha sempre un occhio rivolto al futuro. Le sfide dell’alimentazione a livello mondiale lo affascinano e ci dice la sua su come mangeremo, senza retorica:
«Questo Pianeta non è fatto per sette miliardi di persone. Questo è un dato di fatto. Per questo soluzioni come la dieta vegana o il ritorno alle tradizioni con il biologico non sono sostenibili su larga scala, perché non avremmo abbastanza spazio per praticarle, a meno di non conquistare nuovi Pianeti. Il mito della “gallina felice”, del ritorno alle origini, è affascinante quanto utopico».
La soluzione invece per Filippo va ricercata nel foodtech, nelle tecnologie applicate al cibo:
«Non credo che la soluzione sia l’abolizione delle proteine animali. Noi possiamo incidere poco sulla nostra biologia, ma possiamo avere un impatto significativo sul processo di produzione degli alimenti. Le proteine che nascono in laboratorio, per esempio, ed esperimenti che vanno in questa direzione, sono delle opportunità che non possiamo negarci. Guardare al futuro dell’alimentazione significa oggi soprattutto sfruttare al meglio le tecnologie, nel rispetto dell’ambiente e delle persone, e non come spesso succede oggi dove l’industria approfitta delle debolezze del consumatore e non lo aiuta».
La dieta dello startupper
«Una startup è il momento dell’alta prestazione, in cui lavori anche 18 ore al giorno. Purtroppo, i giovani ci marciano sul fatto di essere giovani, si sentono forti, mangiano male e si allenano poco, mentre moltiplicherebbero i risultati che ottengono se pensassero di trattarsi come atleti d’elite, e non come l’ultima ruota del carro».
Le regole per una sana alimentazione sono semplici, ci racconta Filippo, tanto che nessuno le segue, “attenzione agli zuccheri, favorire i cereali, le proteine sane, non digiunare troppo a lungo, allenarsi e curare il sonno”.
Nel libro sintetizza queste regole in 10 consigli per quella che chiama “nutrizione potenziativa”. Ecco quali sono:
- Consuma il più possibile cibi veri, evita alimenti lavorati, confezionati, prodotti industrialmente.
- Considera la verdura come la base dei pasti principali e non solo come un contorno
- Usa i tipi giusti di carboidrati, proteine e grassi (nel libro spiega come fare).
- Adotta i metodi di cottura che alterano meno i nutrienti, come per esempio il vapore.
- Prepara più spesso possibile un piatto unico, composto per il 50 per cento da verdure, 25 per cento da cereali integrali (o altri carboidrati sani come le patate dolci) e 25 per cento da proteine salutari come il pesce.
- Adotta un’alimentazione che tenga bassa l’insulina, non abusando di zuccheri e cereali raffinati.
- Rispetta il timing (tempistica) della nutrizione. I cibi hanno azioni diverse a seconda del momento in cui vengono ingeriti.
- Riduci l’apporto di glutine perché si tratta di una sostanza inutile che può avere effetti infiammatori nell’intestino.
- Utilizza cibi naturali che sono ipernutrienti e ipocalorici ed evita quelli industriali che tendono a essere iponutrienti e ipercalorici.
- Impara ad assumere alcuni nutraceutici (multivitamici, antiossidanti, omega 3 ecc).
L’approccio per riuscire in ogni cosa
Alla fine dell’intervista, chiediamo a Filippo due segreti per ritrovare sempre energie positive, anche di fronte a ostacoli che paiono insormontabili:
«Direi la prima cosa è di studiare molto e chiacchierare meno. La formazione continua aiuta a non sentirsi mai arrivato e ad alimentare la propria curiosità. E poi direi “sentirsi uno strumento” per migliorare la vita degli altri. Questo approccio ti aiuta a non montarti la testa e a dare un vero significato alla vita».