Il PNI coniuga innovazione, sostenibilità e idee di impresa nate in ambito accademico. In palio un montepremi di quasi 1 milione e mezzo di euro
Una due giorni dedicata all’innovazione, alla sostenibilità e alle idee di impresa nate in ambito accademico. “Verso un futuro sostenibile” è il tema della nuova edizione del Premio Nazionale per l’Innovazione, promosso dall’Associazione Italiana degli Incubatori Universitari – PNICube, e organizzato in collaborazione con l’Università degli Studi di Catania.
Il Monastero dei Benedettini di San Nicolò, ospiterà, il 28 e 29 novembre, il PNI, giunto alla sua 17esima edizione, che vede IREN main sponsor della manifestazione da cinque anni.
I vincitori delle 16 StartCup regionali aderenti al circuito candideranno i proprio progetti d’impresa hi-tech al fine di accaparrarsi il montepremi che, complessivamente, ammonta a quasi 1 milione e mezzo di euro, di cui 500.000 euro in denaro e 1 milione in servizi offerti dagli Atenei e dagli incubatori soci di PNICube.
Che cos’è il Piano Nazionale per l’Innovazione
Nato nel 2003 per diffondere la cultura imprenditoriale in ambito accademico, il PNI è la finale a cui accedono i vincitori delle 16 StartCup regionali che hanno aderito al circuito. Presente in questa nuova edizione del Piano, per la prima volta, anche StartCup Abruzzo.
“La mission del PNI è quella di promuovere l’innovazione e l’imprenditorialità proveniente dal mondo universitario e della ricerca al fine di valorizzare la creazione di startup innovative che, in vari campi del sapere, portano innovazione verso una società più sostenibile – afferma Giovanni Perrone, presidente di PNICube – Abbiamo scelto Catania come sede dell’evento per dare voce anche agli ecosistemi locali che stanno crescendo rapidamente, al fine di incrementare la creazione di posti di lavoro nel Meridione. Tra i nostri fini c’è anche quello di porre le basi per il passaggio da un prototipo di laboratorio ad uno industriale: tappa essenziale per sfruttare al meglio il potenziale di queste realtà”.
Il mondo accademico e universitario è in grado di dare vita a più del 20% delle oltre 10.600 startup innovative iscritte nel registro imprese del Mise. “Il 50% di queste risultano attive e il 5% supera il milione di euro di fatturato“, ha affermato il presidente Perrone.
“L’Università gioca un ruolo centrale in questo settore di mercato – sostiene Claudia Pingue, general manager del Polihub di Milano – E in Italia c’è sempre più bisogno di tecnologia e innovazione. In questo senso, il PNI offre una grande opportunità e rappresenta uno spunto centrale per creare modelli scalabili e fare esperienza all’interno dei contesti territoriali”.
Grazie a PNICube, l’Associazione italiana degli incubatori universitari e delle business plan competition regionali che conta 50 associati tra Università, incubatori accademici e StartCup, i progetti innovativi possono candidarsi non solo al PNI ma anche all’Italian Master Startup Award, che premia la giovane impresa hi-tech con il maggior successo di mercato.
I premi
Quattro sono i riconoscimenti settoriali, da 25.000 euro ciascuno, per cui concorrono i 69 progetti finalisti:
- IREN Cleantech&Energy;
- ICT;
- Industrial;
- Life Sciences
Tutte le idee sono in gara per ottenere il titolo di vincitore assoluto del PNI 2019, che garantirà all’istituzione accademica di provenienza la Coppa Campioni PNI.
Saranno, inoltre, assegnate due menzioni speciali: “Social Innovation”, promossa da Global Social Venture Competition e “Pari Opportunità” istituita dal MIP Politecnico di Milano, oltre a diversi premi speciali messi a disposizione dal Department for International Trade (DIT) del Consolato Generale britannico di Milano e dalle aziende partner.
Il 28 novembre si terrà l’EXPO delle idee di business vincitrici delle fasi regionali, mentre il giorno seguente i 16 progetti vincitori selezionati dalla giuria, 4 per settore, presenteranno la propria idea di business con un pitch di cinque minuti, a seguire la plenaria sulla sostenibilità con interventi tecnici, la valutazione delle idee proposte e le premiazioni.
“L’Università di Catania – afferma il prof. Rosario Faraci – è da diversi anni presente e attiva nell’ecosistema startup e spin off, posizionandosi al 18esimo posto in Italia. Presto in città vedremo nascere anche un incubatore“.