L’ente spaziale statunitense ha confermato i rumor che già da tempo giravano in rete: dal 2020 si potrà volare nello spazio senza essere astronauti. Costo: 35mila dollari a notte per il soggiorno. Obiettivo far crescere “un’economia spaziale molto robusta”
Ebbene sì, è stato confermato dalla Nasa che lo scorso venerdì 7 giugno a Wall Street presentando il programma per lo sviluppo commerciale, ha annunciato di volere aprire l’uso della Stazione Spaziale Internazionale ai viaggi commerciali e agli astronauti privati. Il programma sarà attivo a partire dal 2020.
L’obiettivo, hanno spiegato dalla Nasa, è quello di far crescere una “economia spaziale molto robusta” mentre l’agenzia lavora all’esplorazione spaziale e su obiettivi di lungo termine come mandare uomini sulla Luna e su Marte.
La decisione della Nasa dimostra che l’agenzia spaziale statunitense è disposta a coinvolgere ancora di più i privati cittadini nelle attività in orbita per puntare a realizzare anche prodotti utili sulla Terra. “C’è molta attività nel settore commerciale” spaziale, ha detto Jeff DeWit, Chief financial officer della Nasa.
Sempre più persone e aziende nello sviluppo delle tecnologie spaziali
A partire dal 2020, la Nasa aprirà alle persone comuni e alle aziende private le porte della Stazione Spaziale Internazionale (Iss).
Dal prossimo anno sarà possibile prenotare la propria vacanza nello spazio, ovviamente se si è nella disponibilità economica richiesta dall’Agenzia Spaziale. Perché la cifra è di 35mila dollari a notte per vitto e alloggio. La parte più costosa resterà il viaggio, da compiersi con le capsule Crew Dragon di SpaceX o Starliner della Boeing, allo stato attuale delle cose non ancora operative con equipaggio.
La direttiva fissa infatti i prezzi per l’uso industriale delle risorse del governo degli Stati Uniti sulla stazione spaziale per attività commerciali e di marketing.
Il prezzo base al giorno è di 33.750 dollari al giorno, a cui aggiungere 105 dollari per lo stivaggio dei bagagli e costi variabili per l’energia elettrica (42 dollari per kilowattora) e per il trasferimento dati da e verso la Terra (50 dollari per ogni gigabyte).
Ogni astronauta dovrà in sostanza pagare tutto ciò che gli viene fornito: cibo, medicinali, supporto vitale, strumenti di comunicazione.
In pratica, significa che dall’anno prossimo le agenzie spaziali private non governative potranno sfruttare la ISS per svariati tipi di attività, tra cui: girare video ed effettuare riprese per film o altri contenuti multimediali (incluse le pubblicità); vivere per qualche giorno a bordo della ISS; Gite turistiche e aggiungere nuovi moduli orbitali.
Ci saranno due missioni all’anno
I candidati dovranno superare dure prove di addestramento e sicurezza.
Saranno due le missioni annuali previste, come dichiarato da Robyn Gatens, vice direttore della Iss. I candidati alla vacanza nello spazio dovranno rispettare gli standard medici della Nasa e superare alcune prove di addestramento e sicurezza, in modo da essere pronti psicologicamente per la “missione”. I turisti potranno fare riprese per scopi cinematografici o pubblicitari.
La NASA ha anche imposto severi limiti logistici: ogni astronauta privato potrà rimanere a bordo della ISS per un massimo di 30 giorni, e si potranno organizzare al massimo due missioni private l’anno.
Per garantire un mercato competitivo, la Nasa inizialmente metterà a disposizione il cinque percento dell’assegnazione annuale delle risorse dell’equipaggio e della capacità di carico dell’agenzia, incluse 90 ore di tempo di equipaggio e 175 kg di capacità di lancio del carico, ma limiterà l’importo fornito a qualsiasi compagnia.
Nuove politiche di marketing della NASA
La NASA spende circa 3-4 miliardi di dollari l’anno per la manutenzione della ISS, le visite private alla Stazione Spaziale potrebbero dare un po’ di ossigeno al budget dell’agenzia spaziale, permettendole di concentrarsi su altre attività, tenendo bene in mente l’obiettivo di tornare sulla Luna entro il 2024. E la prima missione sul pianeta Marte.
A loro volta, le aziende private potranno iniziare l’esplorazione dell’orbita terrestre bassa: potrebbero costruire le proprie stazioni orbitali, per esempio a fini “turistici” o di ricerca e sviluppo.
Inoltre, le agenzie private potranno avanzare proposte per realizzare nuove attività di ricerca.