Controlla il cuore, regola il respiro e monitora la postura durante il riposo. Progettato dai ricercatori dell’Università del Massachusetts: è il nuovo pigiama intelligente
Dopo il letto, la coperta e il cuscino non poteva mancare il pigiama smart che aiuta a dormire monitorando (e migliorando) la qualità del sonno. Come? Sfruttando il calore del corpo.
Il sogno di un capo d’abbigliamento intelligente che come una seconda pelle ascolta e registra i parametri provenienti dal nostro corpo avvertendo se qualcosa non va durante il sonno non è più un sogno avveniristico. A contribuire in modo determinante a questo risultato è stato un team di ricercatori dell’Università del Massachusetts ad Amherst, coordinati da Trisha Andrew, che hanno infatti esaminato in un nuovo studio un tessuto in grado di raccogliere il calore del corpo per alimentare microelettronica indossabile arrivando a produrre un vero e proprio pigiama smart.
Si tratta di un capo di abbigliamento intelligente dotato di sensori sviluppati per rilevare, nel corso della notte il ritmo del respiro e il battito del cuore. Il pigiama smart, sarà in commercio tra un paio di anni, è stato presentato in occasione del convegno della Società Americana di Chimica, in Florida.
Il tessuto capace di raccogliere il calore corporeo
Una miriade di biosensori indossabili, trasmettitori di dati e tecnologie volte al monitoraggio personalizzato della salute sono stati analizzati dai ricercatori dell’Università del Massachusetts. Così Trisha Andrew e la dottoranda Linden Allison hanno sviluppato un tessuto capace di raccogliere il calore corporeo per alimentare microelettronica indossabile di piccole dimensioni spiegando che in teoria il calore corporeo può produrre energia sfruttando la differenza tra la temperatura corporea e l’aria più fredda dell’ambiente, un effetto “termoelettrico”: proprio in questo modo, i materiali con alta conduttività elettrica e bassa conduttività termica possono spostare la carica elettrica da una regione calda verso una più fredda.
“Quello che abbiamo sviluppato è un modo per stampare a basso costo pellicole biocompatibili, flessibili e polimeriche fatte di materiali abbondanti e quotidiani su tessuti di cotone che hanno proprietà termoelettriche sufficientemente elevate da produrre una tensione termica abbastanza elevata, utile ad alimentare un piccolo dispositivo”, raccontano i ricercatori.
Per questo studio, i ricercatori hanno sfruttato le proprietà di trasporto a calore ridotto della lana e del cotone per creare indumenti termoelettrici in grado di mantenere un gradiente di temperatura attraverso un dispositivo elettronico: termopila, che converte il calore in energia elettrica anche per lunghi periodi.
“Essenzialmente, abbiamo sfruttato la proprietà isolante di base dei tessuti per risolvere un problema di vecchia data nella comunità dei dispositivi – dicono le due autrici della ricerca. Riteniamo che questo lavoro sarà interessante per i tecnici dei dispositivi che cercano di esplorare nuove fonti di energia per l’elettronica indossabile e per i designer interessati a creare abiti intelligenti”.
Il pigiama che monitora la qualità del sonno
Dunque tra poco meno di due anni, basterà indossare il pigiama intelligente per poter riposare serenamente. Inoltre il pigiama smart è in grado di monitorare la postura adottata durante il riposo. La nuova tecnologia è permessa da cinque sensori, simili a dei cerotti che sono applicati direttamente nel tessuto del pigiama all’altezza dei bottoni. Costituiti da filamenti di nylon e argento ricoperti da cotone, i sensori sono in grado di monitorare, durante tutta la notte, il battito del cuore e il respiro delle persone che li indossano. Monitorando dunque eventuali anomalie.
I sensori/cerotti attraverso un trasmettitore Bluetooth, forniranno tutti i dati riguardanti il battito cardiaco, la respirazione e la postura durante sonno.
“Si tratta di sensori leggeri e facilmente indossabili, che non modificano la sensazione di comfort del pigiama – conclude Andrew. Il sonno aiuta a proteggere l’organismo da stress, infezioni e malattie come il diabete o disturbi al cuore e all’apparato circolatorio. Grazie a questi sensori raccoglieremo molte informazioni utili a migliorare la qualità del sonno”.