La Commissione europea, in accordo con l’EASA (Agenzia europea per la sicurezza aerea), ha dato l’ok ai cosiddetti Implementing Acts, le direttive dettagliate che regoleranno d’ora in poi il traffico aereo de droni. Via le distinzioni tra velivoli, conterà solo il tipo di operazione
Gli aeromobili senza equipaggio, o droni, costituiscono un settore dell’aviazione in rapida evoluzione con un notevole potenziale in materia di creazione di posti di lavoro e di crescita economica nell’Unione europea. Per questo motivo, la Commissione europea, in accordo con l’EASA (Agenzia europea per la sicurezza aerea), ha dato finalmente il via libera ai cosiddetti Implementing Acts, ossia le direttive dettagliate che regoleranno d’ora in poi il traffico aereo dei droni.
Tra le principali novità: stop alla distinzione tra droni ludici e professionali e introduzione di alcuni profili operativi che stabiliranno diverse norme a cui tutti dovranno attenersi.
Inoltre è prevista l’introduzione di un marchio CE per la certificazione del grado di sicurezza dei diversi velivoli. Obbligatorio dal 2022.
Tre categorie di droni
La commissione ha classificato ben tre categorie di droni: Open, Specific e Certified.
La prima è la categoria Open, che rappresenta il livello di rischio più basso, saranno compresi tutti gli attuali droni consumer, ma in generale tutti i velivoli con peso entro i 25 kg. Per questi non sarà necessario alcun patentino ma soltanto la frequenza di un corso online e effettuare un po’ di pratica di volo in autonomia. In tutti i casi comunque i droni dovranno sempre essere pilotati a vista e non potranno superare una quota di volo massima di 120 metri dal suolo.
La seconda è la categoria Specific: comprende tutti i velivoli che possono volare anche al di fuori del campo visivo del pilota e che svolgono tipologie di operazioni diverse da quelle previste per la Open, ossia volo lontano dalle persone, vicino alle persone o sopra le persone. Un esempio può essere quello dei droni di media grandezza che si occuperanno delle consegne a domicilio.
La categoria Specific non prevede limiti di peso, ma prevede certificazioni specifiche per il pilota a seconda del livello di rischio della specifica missione, che saranno stabilite dall’EASA in collaborazione con le agenzie nazionali.
La terza ed ultima categoria: è la Certified. In questa classe rientrano i droni che trasportano persone o merci pericolose e quelli che svolgono operazioni in contesti affollati: come riprese aree durante gare sportive, concerti etc. In questo caso saranno richieste specifiche certificazioni per il drone e l’operatore.
Marchio CE ed entra in vigore del nuovo Regolamento
Per quanto riguarda il marchio CE, sarà obbligatorio dal 2022. Anche se il rischio è che chi acquista adesso un drone che rientra nella categoria open, tra tre anni non possa più utilizzarlo, proprio per assenza del bollino.
La pubblicazione delle norme sulla Gazzetta Ufficiale Europea è prevista entro giugno, con entrata in vigore a distanza di 20 giorni. Le norme diventeranno applicabili in tutti gli Stati membri a un anno esatto dall’entrata in vigore. Il nuovo regolamento sostituisce quelli nazionali, prevedendo regole semplificate, e standard di sicurezza più elevati.