A rischio la salute dei nostri mari. Alcuni barman hanno iniziato a rimpiazzarle in modi creativi, persino commestibili, come la cannuccia di pasta
La plastica è il nemico numero uno della vita moderna da combattere in tutti i modi. Il suo utilizzo inadeguato sta inquinando terra e mari. Mentre c’è chi cerca soluzioni meccaniche per ripulire il pianeta, c’è chi inventa bioplastiche alternative in attesa di approdare sul mercato. Ma come facciamo già da oggi a mettere un freno al dilagare della plastica usa e getta? Partiamo dalle cannucce, per cui esistono alcune alternative sostenibili e divertenti.
Cannucce di plastica: perché non si riciclano
Il problema delle cannucce di plastica è che non si possono riciclare. Sono fatte dello stesso materiale di bottiglie e stoviglie monouso, il Polipropilene, ma non sono considerate imballaggio. Quindi, a differenza delle bottiglie, non vanno nella frazione della plastica. Banno conferite come secco residuo, senza possibilità di tornare a nuova vita.
Il motivo sta nella loro forma e nella leggerezza del prodotto. Ciò le rende difficili da raccogliere sui nastri degli impianti di smaltimento e riciclo della plastica, che hanno ancora qualche problema con gli oggetti di piccole dimensioni.
Cannucce di plastica: tutte le alternative
Mentre pensiamo, meditabondi, sul disastro ambientale in cui ci siamo cacciati a forza di succhiare Spritz con le nostre cannucce di plastica nere, c’è chi studia delle alternative.
Stelo di foglia di papaya
Lo stelo di foglia di papaya rappresenta una perfetta cannuccia naturale. È perfetta per bere l’acqua di cocco o da abbinare a succhi e cocktail tropicali. Lo stelo è cavo, quindi basta staccarlo dal tronco, pulirlo sulle estremità e frazionarlo. Infatti è molto lungo e può dar vita a tante cannucce completamente biodegradabili.
Bambù
Il bambù è una pianta che cresce molto velocemente. In Asia è molto diffuso. Da questo vegetale possiamo ricavare delle cannucce perfette per succhi di frutta. L’azienda Bambaw ha commercializzato cannucce in bambù capaci di resistere ai lavaggi in lavastoviglie. Le piante da cui è stato preso il bambù sono coltivate a Bali e danno vita anche a spazzolini da denti ecologici. Una volta che questi prodotti si consumano, basta buttarli nella frazione organica. In un paio di mesi si decomporranno.
Vetro
A differenza di quelle in bambù o di metallo, il barista pignolo può vedere facilmente se queste cannucce riutilizzabili sono sporche o no. Le cannucce in vetro sono disponibili in ogni ordine di lunghezza, diametro e colore. Le migliori sono quelle in vetro borosilicato, l’equivalente del Pyrex.
Acciaio inossidabile
Le cannucce di acciaio inossidabile sono considerata le migliore alternativa alla plastica da molti bartender per cocktail di lunga durata. Per i più esigenti esistono in commercio anche quelle in titanio e argento sterling.
Carta
Le cannucce di carta sono quelle oggi più diffuse. Compostabili, biodegradabili, provenienti da fonti rinnovabili e spesso coloratissime, non si sfaldano al primo sorso. Al contrario di ciò che si può pensare, durano fino a tre ore immerse in un cocktail freddo. Si piegano, certo. Ma mentre lo fanno, assolvono alla loro funzione.
La cannuccia di grano
In origine le prime cannucce venivano realizzate dall’essiccazione dello stelo della spiga di grano. Molte aziende stanno lavorando per riportare in vita questa soluzione completamente biodegradabile. Straw By Straw è tra queste. Le sue cannucce sono coltivate biologicamente e si presentano come perfetto accompagnamento di drink retrò.
Plastica biodegradabile
Numerose startup sono al lavoro per creare la perfetta plastica biodegradabile, come EarthBi. Ma ancora oggi molti dei materiali in commercio, basati per lo più sull’acido polilattico (PLA), si degradano velocemente solo in certe condizioni. Ma non è sempre possibile avere alte temperature per decomporre un po’ di cannucce.
Inoltre, la bioplastica non può essere conferita nella normale frazione della plastica, perché rischia di rovinare il materiale tradizionale nella fase di riciclo. Questo significa che persino questa alternativa ecologica, tanto bene all’ambiente non fa. Le cannucce in bioplastica rischiano infatti di vagare per decenni nel pianeta, interferendo con l’ecosistema. Proprio come la plastica tradizionale.
Cannucce commestibili
Questa è l’alternativa più divertente perché ha spinto i mixologyst a scervellarsi sulla scoperta di un dispositivo cavo, tubolare e commestibile per il consumo dei propri drink. La startup Loliware ha lanciato su Kickstarter la propria campagna di crowdfunding, presentando due tipi di cannucce: quelle commestibili ma senza sapore, e quelle aromatizzate da abbinare ai vari drink.
Cannucce commestibili: i bucatini
Tra le cannucce commestibili si piazzano i bucatini. Sì, proprio quelli utilizzati per l’amatriciana o la carbonara. Se il condotto è troppo stretto, basta scegliere dei più comodi ziti o zitoni. È la scelta della startup Stroodles. Il vantaggio è che queste cannucce alternative non subiranno alcuna trasformazione se immerse in liquidi freddi per molto tempo.
L’alternativa definitiva: nessuna cannuccia
Non prendiamoci in giro: le cannucce sostenibili costano di più di quelle usa e getta in plastica tradizionale. Il fattore prezzo potrebbe scoraggiare qualcuno, ma c’è un’alternativa ancora più economica a quelle elencate: rinunciare alla cannuccia nel drink. Altrimenti la si può offrire a richiesta e a pagamento: scoprirete che in molti non la desiderano nemmeno.