Come guardiamo al futuro con spirito di squadra? Come mettiamo tasselli di innovazione nel puzzle complesso dello sport? Come ci orientiamo verso il futuro e verso l’innovazione?
Come guardiamo al futuro con spirito di squadra? Come mettiamo tasselli di innovazione nel puzzle complesso dello sport? Come ci orientiamo verso il futuro e verso l’innovazione?
Di questo abbiamo discusso allo StartupItalia Open Summit il 16 Dicembre durante l’incontro dal titolo “The Italian Challenge: sport, innovation, future”.
Lo sport è un linguaggio universale, come l’innovazione è il linguaggio del futuro. Questo incontro non si poneva l’obiettivo di fare tabula rasa del futuro, ma di guardare al futuro con nuovi occhi e con nuovi strumenti: abbiamo vinto le Olimpiadi “Milano-Cortina 2026”, ospiteremo la partita inaugurale del Campionato Europeo di Calcio 2020 (e la FIGC convocherà a Coverciano la Nazionale di Esports) ed il Trentino ospiterà i Campionati Europei di Ciclismo su Strada nel 2020. E molte tappe locali, nazionali ed internazionali ci aspettano nel futuro dello sport – partendo soprattutto dai Mondiali di Sci a Cortina 2021, la Ryder Cup 2022 per il Golf et al..
L’incontro è articolato come tour d’horizon e come tour de table in una tavola rotonda di grandi protagonisti dell’eco-sistema sportivo-innovativo. Hanno partecipato all’incontro Vito di Gioia (Segretario Generale Settore Giovanile e Scolastico, FIGC), Antonella Bellutti (campionessa olimpica ciclismo su pista, BeActive Ambassador di Unione Europea), Matteo Gelati (Endu) e altri protagonisti del mondo sportivo-innovativo.
Dal punto di vista strutturale dello sport italiano c’è la riforma e la sua applicazione via Sport e Salute. C’è da varare la Legge Olimpica. Ci sono da rinsaldare i rapporti con il CIO – Comitato Olimpico Internazionale, mentre a Milano sono riuniti il 10 e 11 Dicembre CIO e CONI per il primo Orientation Seminar, un primo assaggio dell’essenza del 2026. Ma non scriveremo di questo qui.
L’incontro ha avuto anche importanti e significativi annunci verso il futuro da parte di attori strategici del Sistema Italia come FIGC.
La FIGC attraverso il suo settore giovanile e scolastico apre un periodo di riflessione strategica sull’innovazione sociale al servizio del calcio giovanile. La FIGC, con il nuovo impulso impresso dalla leadership del Presidente Gravina, intende accelerare i processi di innovazione interni e cavalcare l’onda dell’innovazione come filosofia di lavoro, forte nel rappresentare il principale sport italiano con 4,6 milioni di praticanti, 1,4 milioni di tesserati per la FIGC, quasi 570.000 partite ufficiali disputate ogni anno, di cui il 99% di livello dilettantistico e giovanile. Tramite il proprio programma di innovazione segnala e simboleggia come sia fondamentale far parte di una riflessione pubblica a favore del Sistema Paese, fare squadra e guardare al futuro con coraggio, metodo e strategica visione.
“Quella di oggi” – ha dichiarato il Segretario Nazionale del Settore Giovanile e Scolastico della FIGC – “è una tappa di avvicinamento alla creazione del nostro hub di innovazione che si basa sulla contribuzione innanzitutto delle proprie risorse interne e dei propri giovani talenti mediante un processo che porterà il Settore a formare anche internamente le skills necessarie per innovare. Necessario condividere a tutti i livelli del sistema sportivo la necessità di una strategia dell’innovazione come pilastro per lo sviluppo del mondo sportivo giovanile e del territorio nel quale si esplica. La nostra proposta prevede lo sviluppo di un contenitore di competenze che sia anche punto di osservazione privilegiata per la diffusione delle progettualità innovative a supporto di fattori fondamentali quali la formazione, la gestione e il sostentamento economico delle organizzazioni volontaristiche che reggono attualmente il peso principale dell’intero sistema sportivo italiano. Vogliamo far crescere l’intero eco-sistema dello sport e pensare a nuove formule di interlocuzione, che partano soprattutto dai giovani nello sport e vadano a contagiare dal basso i vertici della piramide dello sport italiano. Per raggiungere il nostro obiettivo dobbiamo necessariamente fare squadra e l’appuntamento dello StartupItaliaOpenSummit va letto in questa direzione per creare sinergie ed alleanze virtuose sul fronte dell’innovazione nello sport”.
La settimana scorsa è stato presentato il “Bilancio Integrato 2018” da parte di FIGC – Federazione Italiana Giuoco Calcio. “Questo tipo di taglio e sensibilità fa della Figc una best practice anche per il lavoro che sto cercando di fare nell’ambito dello sport. Anche per le Federazioni che sono meno attrezzate, un esempio e un valore aggiunto. Un documento strutturato, moderno e d’avanguardia, ricco di dati, che va studiato” – questo è stato il commento del Presidente e AD di Sport e Salute, Rocco Sabelli. Spiccano i valori del valore socio-economico del calcio (3 miliardi di Euro) e il gettito fiscale recuperato dallo Stato dal Sistema Calcio (11 miliardi di Euro al Fisco Italiano in 11 anni).
“Il calcio è una delle eccellenze del Made in Italy – ha sottolineato il Presidente FIGC, Gabriele Gravina – e un asset di fondamentale importanza per il nostro Paese. L’intero sistema ha un impatto diversificato e multidimensionale che genera un valore straordinario, soprattutto in quei settori che spesso non finiscono sotto la luce dei riflettori. La FIGC ha intenzione di investire sempre più in tutte quelle priorità, a partire dal rapporto con la scuola, nell’ambito della tutela della salute e del sociale. Siamo una realtà centrale nel processo di responsabilità e modernizzazione del nostro Paese”.
Ma qualcosa si muove: Antonella Bellutti, nella sua carismatica leadership, ha sottolineato la strategica importanza della sostenibilità, della polivalenza interdisciplinare del talento e dei sani e attivi stili di vita – in linea con la filosofia di policy-making dell’Unione Europea.
Matteo Gelati ha presentato il lavoro di ENDU “la più grande community dedicata al mondo degli sport di endurance”.
Qualche giorno fa era anche la giornata internazionale dedicata ai volontari e, come sottolinea il CIO, i volontari sono il cuore pulsante della legacy delle Olimpiadi (di ogni Olimpiade).
Innovazioni significative in questo campo si sono viste in occasione di molteplici eventi dalle Universiadi Invernali Trentino 2013 (dove Antonella Bellutti era responsabile dei Volontari) fino al progetto di Bernardo Corradi.
Qualcosa si muove dal punto di vista istituzionale e sul versante di innovazione, sostenibilità e giovani. Se pensiamo, infatti, che EUSALP (la macro-strategia regionale dell’Unione Europea dedicata alle Alpi, con 7 Stati Membri e 48 Regioni partecipanti) ha celebrato lo sport e le Olimpiadi 2026 al Forum Annuale EUSALP la settimana scorsa con il Presidente del Consiglio, Giuseppe Conte. La FFF (Federcalcio Francese) ha lanciato la seconda edizione degli Innovation Awards; le Olimpiadi Estive Tokyo 2020 hanno lanciato una innovation challenge; la Scuola dello Sport CONI ha ospitato un seminario su “Sport e Innovazione” (che ripeterà l’anno prossimo); i Giochi Olimpici Giovanili di Losanna 2020 hanno lanciato una Charter on Sustainability, Innovation and Legacy e Losanna appare all’avanguardia – non solo come Città Olimpica, ma anche come frontiera di sport e innovazione (come spiegava Anna Hellmann di ThinkSport a SportUp).
Dobbiamo fare squadra, consapevoli – come dice Octavian Morariu (Membro CIO e Presidente della Commissione CIO di Valutazione per i Giochi Olimpici Invernali 2026) – che “Come membro del CIO (Comitato Olimpico Internazionale), sono veramente impressionato dal binomio di sport e innovazione visti a Trento in occasione del Festival dello Sport. Posso intravedere alcune radici sportive nell’Universiade Invernale Trentino 2013. E la mia impressione è che l’Universiade sia stato un punto di inizio per ciò che sta succedendo. Lo Sport, l’innovazione e la sostenibilità sono un gigantesco campo da gioco, dove la tecnologia è un input. Tutti noi riconosciamo questo. Penso che tutta l’innovazione e tutte le tecnologie che posso sperimentare qui in Trentino siano realmente straordinarie. Credo che questo sia assolutamente in linea con l’Agenda 2020, l’agenda di riforma del CIO. Tutto ciò che ha a che fare con l’innovazione lo è. L’Agenda 2020 è essa stessa un’innovazione. Di conseguenza posso vedere il legame ed il ponte che esiste tra l’evoluzione del CIO e gli sviluppi territoriali qui”.