Il social network trasmetterà il secondo tempo di venti gare inquadrando l’atleta votato dai fan. L’esperimento con un live-streaming inedito per aumentare e diversificare gli introiti
Twitter prova a reinventare lo streaming video con le gare della NBA. E scommette forte sulla passione dei tifosi per gli assi più noti del panorama cestistico, offrendo un punto di vista finora inedito per chi segue le quotidiane sfide tra le trenta franchigie della lega. Il social network ha stipulato un accordo con il campionato di pallacanestro più importante e diffuso al mondo e con le tv che detengono i diritti per la trasmissione delle partite per offrire la diretta streaming degli ultimi due quarti di gioco mediante le “iso-cam”, camere puntate cioè su un singolo giocatore.
Niente più prospettiva frontale con riprese a metà campo e niente più visione di insieme degli atleti in campo, perché su Twitter si vedranno solo i movimenti, le acrobazie e le espressioni del giocatore più gettonato dai tifosi.
Come funziona
L’accordo prevede la trasmissione del secondo tempo di venti incontri, con i fan che nel corso del primo tempo voteranno sull’account Twitter @NBAonTNT il giocatore preferito, che al ritorno dagli spogliatoi sarà l’unico riferimento in campo. Quando il prescelto sarà richiamato in panchina, oppure sarà espulso o ancora uscirà per raggiunto limite di falli (in NBA si esce dopo sei penalità) la visuale di Twitter tornerà a inquadrare tutto il campo con la prospettiva fissata però dietro a uno dei due canestri. Pur non sapendo ancora quali sono le venti gare selezionate (di certo c’è che una sarà di playoff), è facile presupporre che la visione in esclusiva cadrà sulle stelle più luminose della lega: se giocano i Lakers i fari saranno puntati su LeBron James, se tocca ai Warriors riflettori su Steph Curry, con Boston toccherà a Kyrie Irving e se ci sarà Houston tutte le luci saranno per James Harden.
Esperimento
La novità dell’accordo – che per ora vale solo negli Stati Uniti – è totale perché oltre a segnare l’avvio di una nuova prospettiva, rappresenta un tentativo per tutte le parti in causa di trovare ulteriori fonti di introito. Il peso dei diritti tv sta schiacciando i network televisivi, che sborsano cifre altissime a fronte di abbonamenti in calo, con gli utenti sempre più abituati a scovare sul web notizie e tratti salienti degli eventi cui sono interessati, anche se lo sport è uno dei pochi settori che ancora riesce a salvarsi dal crollo.
L’esperimento di Twitter, sulla carta, è vantaggioso per tutti: il social punta a richiamare vecchi e nuovi utenti per monetizzare con la pubblicità (sotto forma di brevi spot prima o durante il live streaming), mentre la NBA e le tv come Turner incasseranno i dividendi da Twitter due volte, prima per aver concluso l’accordo, poi per la fetta delle entrate pubblicitarie che gli spetterà. Sulla buona riuscita dell’operazione non c’è però certezza, perché guardare la partita in tv e al contempo sullo smartphone per osservare l’operato del giocatore inquadrato può incuriosire all’inizio ma poi, probabilmente, stancare sul lungo periodo. Le prime risposte sul tema arriveranno con all’All Star Game in programma il 17 febbraio a Charlotte, prima gara del pacchetto acquisito da Twitter.