Il Team per la Trasformazione Digitale lancia una closed beta per testare il nuovo servizio. Servirà a semplificare i rapporti con la PA
L’ultima creatura del team di Diego Piacentini si chiama IO: è un’app, ma dire così sarebbe riduttivo. In realtà IO è un ponte: un ponte che riunirà i cittadini con la Pubblica Amministrazione in un luogo (virtuale) che molto spesso è tra le mani o nelle tasche di moltissimi cittadini. Un’app che risiede su uno smartphone, attraverso la quale ricevere avvisi ed accedere ai servizi messi a disposizione della collettività, attraverso cui pagare persino tasse e tributi.
io.italia.it
L’anteprima e il racconto di quanto sta sviluppando il Team per la Trasformazione Digitale della Presidenza del Consiglio, in collaborazione con AgID (Agenzia per l’Italia Digitale), si trova sul sito io.italia.it. Qui è anche possibile dare un’occhiata a come sarà la app, che di fatto punta a riunire in una sola interfaccia e in un solo luogo tutti i servizi che sono stati implementati o riammodernati negli ultimi mesi. Ad esempio ci si potrà identificare attraverso SPID, il sistema di identificazione sviluppato dalla PA, accedere al proprio fascicolo sanitario elettronico o all’anagrafe unica nazionale, pagare un servizio attraverso PagoPA.
Quest’ultimo servizio sarà sempre di più una sorta di borsellino elettronico a cui collegare conti correnti, carte di credito, il proprio account Satispay o quello Paypal: attraverso di esso si potranno anche ricevere i rimborsi, se spettanti, da parte della PA. In più, nel caso in cui si abbia davanti un bollettino con codice a barre o QR si potrà semplicemente inquadrarlo con la fotocamera per semplificare il processo di pagamento recuperando al volo gli estremi.
Nella app si compirà anche un altro passaggio cruciale, anzi due. Il primo è la dematerializzazione, con la possibilità di disporre sullo schermo del telefono una prescrizione medica o un bollettino MAV. Allo stesso tempo si potrà eleggere il proprio domicilio digitale così da indicare un indirizzo PEC e un numero di telefono, gli unici presso cui farsi raggiungere in caso di comunicazioni.
Per ora la app sarà una beta chiusa, ovvero non è già disponibile sui vari store di iOS e Android. I primi test verranno effettuati a partire dal prossimo mese, ma l’apertura al pubblico seguirà un criterio legato all’offerta disponibile: i primi ammessi alla fase di prova saranno i residenti dei luoghi dove sono già attivi i servizi erogati a mezzo app da diversi enti, che a loro volta potranno trarre vantaggi sensibili dal salire a bordo di questo treno (anzi sono fortemente invitati a farlo).
A cosa servirà IO
Avvisi su strade interrotte, allerta meteo, certificato di malattia, iscrizioni scolastiche, punti della patente, cambio residenza, scadenza documenti: sono solo alcune delle prestazioni che saranno fornite attraverso IO. La scelta di andare incontro al cittadino dove si trova già, sullo smartphone, è un deciso cambio di passo rispetto al passato: e, come detto, porta a compimento il progetto fin qui portato avanti che ha visto il Team di Piacentini impegnato a cambiare dal punto di vista di approccio e culturale come la Pubblica Amministrazione gestisce la propria infrastruttura informatica.
“L’app permetterà di ridurre drasticamente i tempi degli adempimenti del cittadino verso la Pubblica Amministrazione – sono le parole con cui il commissario Piacentini commenta l’annuncio nel comunicato di rito – Con un sistema di notifiche, pagamenti e scadenze, in pochi minuti si potranno svolgere operazioni che prima richiedevano molto più tempo”. “Stiamo lavorando alle piattaforme abilitanti, quei componenti necessari, ma non sufficienti, per rendere l’app completamente operativa – prosegue il Commissario – L’anagrafe unica ANPR permetterà di sincronizzare tutti i dati dei cittadini che a oggi sono sparsi in circa 8.000 anagrafi diverse, SPID ne garantirà un accesso sicuro e unico, il nodo dei pagamenti PagoPA diventerà il motore del borsellino digitale dell’app”.
L’intero progetto è infine open source, quindi chi è pratico di codice potrà dare un’occhiata al dietro le quinte. “IO è un progetto aperto – sono parole di Matteo De Santi, responsabile UX/UI & Product Design del Team per la Trasformazione Digitale – qualunque ente pubblico può partecipare alla sperimentazione, anzi, è invitato a farlo. IO è pensato con una logica open source, cioè tutto il processo di realizzazione sia della app che dell’infrastruttura è completamente pubblica, e chiunque può vedere come la stiamo portando avanti e darci una mano. Il Team per la Trasformazione Digitale, inoltre, sta utilizzando tecnologie e metodologie che ci auguriamo costituiscano delle best practices per tutti i servizi digitali del nostro Paese”.