Tutto quello che questo weekend vi impedirà di uscire e immergervi in attività sociali o all’aria aperta
Sea Of Thieves – Xbox One, PC
La dinamica del gioco online libero sta conquistando lentamente tutti i giochi.
Sea of Thieves propone ora avventure in libertà, come un continuo passare di side quest in side quest, dentro i quali interpretare un pirata che assieme ad altri pirati intraprende missioni. Ci sono i forzieri, i kraken da catturare e tutto quel che si può immaginare passi sotto il vaglio di un pirata e chi accompagna il giocatore nell’avventura non sono intelligenze artificiali ma altri giocatori connessi. Sea of Thieves è quindi un universo condiviso tra Xbox e PC (altri sistemi per giocare non ci sono) in cui muoversi e stringere legami effimeri come duraturi. La cosa ben si adatta alla natura “freelance” del pirata, alla bassa morale e alla tendenza a tradire per inseguire la convenienza.
Tutto sta però nell’efficacia del gameplay del gioco Rare (software house britannica responsabile in passato di capolavori quali: 007 GoldenEye e Perfect Dark, oggi di proprietà Microsoft). Perché più si asciuga un videogioco della sua componente narrativa preimpostata (quella della storia, della campagna e di tutto ciò che fa sì che ad un personaggio siano attaccati un carattere e delle vicissitudini scritte da qualcuno) più allora il gameplay deve funzionare, perché altro a cui appigliarsi non c’è.
Si può passare sopra qualche incertezza, qualche glitch e qualche controllo un po’ goffo in cambio di un fascino avvolgente. È impossibile farlo se il gioco è tutto quel che c’è.
Non c’è bisogno di presentazioni – Netflix
È arrivato al terzo episodio (mensile) il nuovo show di David Letterman da pensionato, che proprio della pensione ha tutte le caratteristiche.
Invece di una puntata al giorno come era abituato ora ne registra una al mese, di lusso, comodo, da un’ora e con un solo ospite. Niente fretta, pubblicità, promozione o imposizioni della rete televisiva, Netflix gli dà tempo e possibilità e lui ne approfitta. Gli ospiti sono tutti scelti tra grandi personalità, niente marchette. E infine non ha nemmeno il dovere di intrattenere. David Letterman ha così intervistato fino ad ora l’ex presidente Barack Obama, George Clooney e la ventenne premio Nobel per la pace Malala Yousafzai. Tra i prossimi ospiti sono previsti Jay-Z e Tina Fey.
C’è insomma molta politica e addirittura per ognuno Letterman ha avuto tempo e budget per girare qualche video in giro per l’America, là dove sono nati gli ospiti o semplicemente in luoghi significativi. Certo la conversazione non è il massimo dei massimi e sta più che altro all’interlocutore vivacizzarla visto che Letterman, essendo in pensione, non fa nulla per creare un show classico. È andata bene con animali da palco come Obama e Clooney, meno con Malala Yousafzai.
Sembra che Letterman intenda la pensione anche come un momento per impegnarsi meno e lasciar scorrere la conversazione, facendo quel che fa sempre ma con meno verve, ponendosi nella maniera cui è abituato a fare (come lo scemo che non capisce niente) e inseguendo i suoi interessi più che ciò che può far bene allo show.
Alla fine è un uomo in pensione che invita un amico a casa per fargli un po’ di domande.