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Patrizia Mori ha una bella voce. È la prima cosa che notiamo quando chiamiamo la 28enne, oggi su una sedia a rotelle. Fino a poco più di un anno fa si muoveva da una parte all’altra di Losanna per cercare un lavoro dopo la laurea in Economia alla Cattolica di Milano.

E poi quella data, quel 29 giugno che cambia totalmente il corso della sua vita quando viene colpita alla schiena da quattro colpi di proiettile, mentre è nel suo appartamento. Cosa ben più grave, a premere il grilletto sarebbe stata sua madre che ora è in carcere in attesa di giudizio: «Uno dei colpi mi ha aperto l’aorta. Non avevo alcuna possibilità di sopravvivere. Eppure ce l’ho fatta», racconta a Startupitalia!

patrizia

Da quel giorno vive su una sedia a rotelle. Molte delle cure e la riabilitazione per tornare ad essere quella di prima sono costose e non coperte dall’assicurazione svizzera. Patrizia allora lancia una campagna di crowdfunding su gofundme nell’ottobre di quell’anno, Make Patrizia Walk Again; l’obiettivo raggiungere 100mila euro per volare negli Stati Uniti e rimettersi in piedi.

Un giorno che cambia la vita

I proiettili le bruciano il midollo spinale, tre giorni di coma e poi la sedia a rotelle.  La perdita del movimento non ha privano Patrizia della sua straordinaria vitalità. Inizia la sua battaglia, combattendo con la fisioterapia e soprattutto formandosi sull’argomento.

Divora libri, dai trattamenti innovativi fino ai benefici della dieta chetogenica. Si informa sul web, legge tutte le notizie che provengono dai centri di riabilitazione più prestigiosi degli Stati Uniti, in uno di questi un ex giocatore di rugby americano paraplegico ha ritrovato la capacità di camminare dopo sette anni in carrozzella:

«Ci sono tantissimi esempi nel mondo di persone che ce l’hanno fatta. Con loro sono in contatto e grazie al loro supporto trovo l’energia per vincere la mia battaglia».

Tuttavia, le cure sono costose. Le terapie riabilitative costano anche 150 dollari all’ora e sia in Svizzera che negli Stati Uniti non sono coperte dalle assicurazioni. Nei centri riabilitativi ne servono almeno tre al giorno per avere qualche risultato. Proprio per questo motivo, per avere i soldi necessari alle sue cure, che Patrizia ha lanciato la sua campagna di crowdfunding.

patrizia mori crowdfunding

La lezione di Patrizia: guardare oltre, accettazione e resilienza

Patrizia non ama parlare dei motivi che hanno portato sua madre a premere il grilletto, ci spiega solo che “il loro rapporto è sempre stato problematico e che sua madre viveva una fortissima depressione e con ogni probabilità voleva ucciderla per poi suicidarsi”.

Prima di salutarla e augurarle buona fortuna, le chiediamo come trova la forza di superare ogni giorno le sue avversità:

«Ho imparato che per superare una crisi nella vita occorrono tre elementi. Il primo è quello di passare avanti: ho deciso di perdonare mia madre, non per dimenticare, ma per proseguire il mio percorso. La seconda è l’accettazione del proprio stato: la consapevolezza è l’unica strada per conoscere e trovare soluzioni. E infine, la resilienza, senza non potrei mai sperare di tornare un giorno a camminare».

Foto: ©lewis gashaza