Il programma PRIN è destinato al finanziamento della ricerca pubblica. Oltre a una linea principale, attenzione è stata data ai giovani e al Sud Italia
Ricerca, sono ben 4.552 i progetti presentati nell’àmbito del bando PRIN (Progetti di Ricerca di Interesse Nazionale). Dei 4.552 progetti presentati, 1.610 sono relativi all’area delle Scienze della vita, 1.641 all’area delle Scienze ingegneristiche, chimiche, fisiche e 1.301 a quella delle Scienze umanistiche. La valutazione delle proposte si svolgerà attraverso una prima fase di preselezione, di competenza diretta dei Comitati di Selezione (uno per ciascuno dei settori di ricerca European Research Council) e una seconda fase di valutazione scientifica del progetto.
Ricerca alla riscossa
Il programma PRIN è destinato al finanziamento di ricerca pubblica con lo scopo di favorire il rafforzamento delle basi scientifiche nazionali e rendere più efficace la partecipazione alle iniziative relative ai Programmi Quadro dell’Unione Europea. Come nella precedente edizione del bando, particolare attenzione sarà dedicata alla fattibilità dei progetti, alla loro originalità, alle potenzialità d’impatto e alle attività di diffusione dei risultati, senza dimenticare l’alto profilo dei responsabili scientifici. Lanciato lo scorso dicembre, il bando ha stanziato 391 milioni di euro per la ricerca di base delle Università e degli Enti per la ricerca pubblici.
Giovani e Sud, le priorità del bando PRIN
Sono tre le linee di intervento. Una linea principale, per la quale sono stati presentati 3.477 progetti e che ha messo a disposizione 305 milioni di euro; una linea dedicata ai più giovani, in cui i ricercatori che fanno parte dei progetti – compresi i responsabili – hanno un’età inferiore ai 40 anni; per questa linea di intervento sono stati messi a disposizione 22 milioni di euro e sono stati presentati 422 progetti. Infine, una terza linea è dedicata al Sud, con una dotazione di 64 milioni di euro e per la quale sono stai presentati 653 progetti. Le unità di ricerca per questa linea devono essere ubicate nelle regioni in ritardo di sviluppo o in transizione (Basilicata, Calabria, Campania, Puglia, Sicilia, Abruzzo, Molise e Sardegna). Ciascun progetto, di durata triennale, può prevedere un costo massimo di euro 1.200.000 e un numero di unità di ricerca variabile tra 1 e 6. Il finanziamento è assegnato all’Ateneo/Ente sede di ogni unità di ricerca. La ricerca è del resto la base dello sviluppo e della crescita sociale. Di conseguenza va sostenuta. Un’attenzione maggiore va chiaramente dedicata ai giovani ricercatori – che ancora faticano a trovare in Italia un loro ruolo effettivo – e al Sud Italia.
L’importanza della cooperazione
La ricerca in Italia è fondamentale ma lo è anche cercare di stabilire delle relazioni strategiche per quanto riguarda la cooperazione scientifica. Una di queste riguarda la collaborazione tra Italia e Stati Uniti. In attuazione dell’Accordo di cooperazione scientifica e tecnologica tra il Governo della Repubblica Italiana e il Governo degli Stati Uniti d’America, firmato a Roma nel 1988 e in vigore dal 15 aprile 1994, sono state avviate le procedure per il rinnovo della Dichiarazione congiunta per la Cooperazione Scientifica e Tecnologica tra l’Italia e gli Stati Uniti d’America per gli anni 2019-2021.
In questo contesto, il testo del bando per la raccolta dei progetti congiunti di ricerca di Grande Rilevanza e le istruzioni per la presentazione della domanda online sono riportate sul sito web del Ministero degli Esteri e della Cooperazione Internazionale. Le proposte progettuali dovranno essere inviate entro le ore 12:00 del 22 maggio 2018.
L’obiettivo in sostanza è di rafforzare le collaborazioni già esistenti o di crearne di nuove. I progetti devono essere presentati in uno di questi settori di ricerca: scienze della vita (in particolare, la medicina di precisione in oncologia e tecnologie innovative per la salute durante l’invecchiamento, inclusa la robotica; fisica e astrofisica; resilienza ai disastri naturali e ICT per quanto riguarda per esempio città intelligenti e sicurezza informatica. Continua anche la collaborazione tra Italia e Israele.
In vista del conferimento del Premio Rita Levi Montalcini per la cooperazione scientifica tra le due Nazioni, il Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale e la Fondazione CRUI per le Università Italiane, in intesa con il MIUR, hanno dato il via all’avviso, rivolto alle Università e agli Enti di ricerca italiani, per la selezione di un progetto di cooperazione scientifica tra Italia e Israele, che preveda il soggiorno per almeno quattro mesi di uno studioso israeliano in Italia. Il Premio ha un valore pari a 40.000 euro e include le spese di viaggio, di soggiorno ed eventuali costi assicurativi.