Ormai ci siamo quasi abituati ma la startup statunitense ha ideato un sistema di intelligenza artificiale per dire addio alle buche stradali.
Anche se dovrebbero essere l’eccezione e non la norma, sembra quasi che ormai ci si sia abituati alla loro presenza costante. Anzi, ci stupiamo quando non le incontriamo sulla nostra strada. Parliamo delle buche: un grave problema per il portafoglio di tanti automobilisti – per i danni causati e i contenziosi aperti con i comuni – e, più in generale, per la sicurezza di tutti gli utenti della strada. Specialmente i più deboli come pedoni, ciclisti e motociclisti, per i quali le buche sono un pericolo costante, perché rischiano di provocare rovinose cadute, che in alcuni casi si sono rivelate anche fatali.
Ecco perché la tecnologia viene in soccorso degli abitanti delle nostre città. La RoadBotics, giovane azienda statunitense, ha realizzato un sistema in grado di individuare anche le crepe più sottili del manto stradale.
In questo modo, la sua intelligenza artificiale può mappare con precisione tutte le buche incontrate, classificarle in base allo stato di degrado del manto stradale e segnalarle in tempo reale alle autorità competenti.
Come funziona
La giovane azienda statunitense è stata fondata nel 2017 ed è finanziata da Urban-X, l’acceleratore di startup guidato da Mini e Urban.Us, dedicato alle startup “che hanno l´obiettivo di reinventare la vita urbana” e rendere più vivibili le nostre città grazie alla tecnologia.
RoadBotics ha ideato un sistema estremamente semplice per aiutare le nostre città e i loro abitanti. Ogni automobile infatti, viene dotata di una dashcam o di un semplice smartphone montato sul parabrezza. Percorrendo le strade della città, la telecamera – puntata sull’asfalto – riesce a individuare e mappare qualsiasi buca.
I filmati raccolti durate il percorso vengono inviati su un cloud dove il software realizzato da RoadBotics lo analizza e genera dei modelli stradali, con tanto di segnaletica e guard-rail, utilizzando deep learning e tecniche avanzate di image processing.
Una mappa di tutte le buche
I singoli tratti stradali vengono poi classificati secondo la valutazione data dall’Intelligenza Artificiale: si va dal verde (se la strada è praticamente perfetta) al rosso (che equivale a un manto stradale “pessimo”, che necessita di intervento urgente).
Le autorità potranno poi utilizzare il database per pianificare gli interventi in base alle priorità segnalate. Le mappe dettagliate vengono inoltrate poi, anche agli addetti alla manutenzione.
La città di Savannah, negli Stati Uniti, ha già sottoscritto un accordo con RoadBotics per l’utilizzo del suo software. E, come lei, anche altri 15 stati americani hanno mostrato interesse nei confronti di questa tecnologia. L’obiettivo di Urban-X è aiutare le migliori startup al lavoro sull’innovazione urbana, come RoadBotics appunto, a espandersi in almeno cento città nei prossimi cinque anni, offrendo supporto tecnico e finanziario.
Solo a Savannah che, per capirci, ha una superficie totale 5 volte più piccola di quella di Roma, individuare le buche, fotografarle e catalogarle significava impegnare decine di persone per un totale di 6000 ore di lavoro. Questo vuol dire che grazie a RoadBotics si potranno risparmiare tempo e denaro, oltre a riuscire più efficacemente a tutelare la salute di tutti. Chissà che presto non si riesca a vedere all’opera questa tecnologia anche in Italia.