ChatterBaby è nuova app gratuita per Android e iOS che decifra il pianto di un bambino. È stata sviluppata dai ricercatori dell’Università della California
Utilizzare l’intelligenza artificiale per aiutare a decifrare il pianto di un bambino? Secondo i creatori di ChatterBaby oggi è possibile farlo. Questa nuova app, gratuita per Android e iOS, è stata sviluppata dai ricercatori dell’Università della California, a Los Angeles. ChatterBaby si basa su un algoritmo in grado di capire esattamente il significato di ogni pianto ed è in grado di trasmettere queste informazioni ai genitori. Secondo i suoi creatori, può farlo con una precisione sorprendente.
Come nasce ChatterBaby
Nel database di ChatterBaby sono stati caricati 2.000 campioni audio di pianti infantili. I ricercatori hanno usato algoritmi di intelligenza artificiale per cercare di scoprire e di spiegare la differenza tra le grida indotte dal dolore, dalla fame o dal bisogno di coccole.
Le grida di dolore sono state registrate durante le vaccinazioni e il piercing all’orecchio. Gli altri pianti sono stati etichettati utilizzando un team esperto di mamme con un minimo di due figli ciascuna. Solo i pianti con tre voti unanimi sono stati utilizzati per istruire l’algoritmo, che cambia e migliora regolarmente. L’algoritmo è accurato al 90% per il riconoscimento del dolore, ed è veritiero nel 70% dei casi.
ChatterBaby e l’autismo
ChatterBaby potrebbe rivelarsi particolarmente utile in situazioni in cui uno o entrambi i genitori siano sordi o con problemi di udito. Potrebbe anche rivelarsi un potente strumento per diagnosticare l’autismo in giovane età. Allo stato attuale, il disturbo è diagnosticato durante l’infanzia, spesso intorno ai tre o quattro anni. I ricercatori sono al lavoro per trovare modi per riconoscere l’autismo il prima possibile: alcuni studiosi hanno suggerito che un modello vocale insolito potrebbe essere un modo per riconoscere un principio del disturbo.
Studi precedenti hanno mostrato risultati promettenti nel rilevamento di pattern vocali anormali con bambini a rischio, ma il campione è troppo piccolo per essere attendibile. Nel tentativo di aggiungere più dati, ChatterBaby offre uno studio volontario del quale i genitori possono entrare a far parte. Al momento è ancora in una fase iniziale, ma a lungo termine potrebbe fornire informazioni preziose che potranno consentire una diagnosi più precoce.