Di origine thailandese e di adozione italiana, è stata tra le prime a documentare piatti e ricette. E ci racconta come sia cambiato questo mondo con l’avvento di sponsor e l’ascesa di Instagram
Cattura all’istante l’attenzione appena parla ed è impossibile non ascoltarla. Vatinee Suvimol è una food writer e un avvocato, una combinazione che per certi versi potrebbe risultare inaspettata. Nata in Thailandia, si è trasferita giovanissima in Italia con la mamma: “Lei ha sposato un italiano: io mi sento di cuore italiana anche se le mie origini e l’apparenza fisica sono 100% thailandesi, perché mio padre naturale era thailandese. Sono cresciuta in Italia e mi sento più italiana che thailandese”, racconta a StartupItalia!.
Il blog
Racconta a cuore aperto delle sue origini e della sua vita con un sorriso contagioso: “Io sono avvocato nella vita, ma nel 2010 ho aperto un blog, una specie di diario personale dal nome A Thai Pianist, dedicato a quel pianista thilandese che non ho mai conosciuto e che era mio padre naturale. Poi con il tempo è diventato un blog di cibo dove proponevo ricette thailandesi e, siccome ero tra le prime, sono diventata conosciuta nell’ambito del blog e dei food blogger. Da allora mi hanno un po’ eletta tra le capostipiti di questo mondo”. Il blog di Vaty (come si fa chiamare) èpieno di colori, di cibo, di viaggi e di vita e di allegria.
Cibo e social
Le abbiamo chiesto perché il cibo, soprattutto sui social, stia spopolando: “Perché il cibo è molto fotogenico, poi abbiamo smartphone ovunque e spesso anche la tovaglia del tavolo è abbastanza adatta come sfondo. Basta una foto dall’alto e hai qualcosa da postare sui social. Viviamo in una società della ricerca eterna del consenso: più like si ha e più si dormono sogni tranquilli”. E ci spiega anche che utilizzare hashtag famosi, in realtà, non aiuta la visibilità: “Si parla talmente tanto di questi hashtag, come #foodporn, che si rischia il fenomeno contrario. Quando è troppo inflazionato chi lo utilizza, per assurdo, non ha la visibilità che si aspetta perché quella popolarità è stata considerata come una specie di virus negativo da Instagram stesso. Il nuovo trend è cercarne specifici per comparire in gallery più belle”.
Food and Law
Vatinee è riuscita ad unire legge e cibo fondando Food and Law: “Il progetto serve ad aiutare le aziende ad affermarsi sul web o nella comunicazione o anche all’estero. Ho cercato di offrire la mia esperienza legale sul web, regolamentando tante cose come il discorso delle sponsorizzazioni e se è legale o non legale fare pubblicità sui social”.
Così l’avvocato prestato ai social si allontana dalla figura della solita food blogger che, spiega, oggi è difficile intraprendere: “Non è facile, soprattutto per chi vuole iniziare adesso, perché comunque la gente è stufa del mondo blog e di tutto questo fenomeno. Chiunque vuole essere famoso e visibile con poca fatica: basta postare da casa le foto di sé stessi in pose sexy o in località eleganti per fa apparire uno stile di vita senza sacrifici e senza pensieri. Una foto su Instagram può essere pagata minimo 100 euro, ma si arriva anche a 3mila, 4mila euro per una foto di una persona che ha una fan base considerevole. È diventato un mestiere molto ambito, ma non è la vita reale: e c’è questo trend ad odiare ciò che è ostentato. ”