E’ Claudia Laricchia, pugliese, la numero 1 del comitato appena creato dalla Federazione Italiana Diritti Umani. Gli obiettivi sono tanti e lei ha deciso di raccontarli a ‘StartupItalia!’
È nata la Commissione Ambiente e Innovazione e a capo c’è una donna: Claudia Laricchia. La Federazione Italiana Diritti Umani, FIDU, ha istituito la commissione perché: “Il tema rappresenta la sfida più urgente e la minaccia più grave alle future generazioni”, come ha affermato il presidente Antonio Stango.
L’obiettivo è di portare alla luce delle istituzioni i temi che riguardano la tutela dell’ambiente, del territorio, delle risorse naturali e di promuoverne il dibattito.
Chi è la presidente della Commissione Ambiente e Innovazione
“Sono molto contenta perché è un impegno volontario in un settore molto importante e sono contenta che sia la prima delle commissioni istituite”, ci ha raccontato Claudia che è Head of Institutional Relations and Global Strategic Partnerships del Future Food Institute, l’organizzazione no profit con sede a Bologna, Madrid, San Francisco e presto Hong Kong, per la quale, tra l’altro, coordina il progetto “Future Food for Climate Change”, finalizzato a valorizzare le connessioni tra cibo, clima e tecnologia, attraverso la ricerca e la diffusione di soluzioni concrete, anche per i Paesi in via di sviluppo.
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“Non ci sono diritti umani di serie A e di serie B e l’ambiente è sicuramente uno di quelli da tutelare e per cui combattere tutti insieme. Sono contenta anche perché il presidente della Federazione mi ha lasciata abbastanza libera di proporre dei profili come rappresentanti al tavolo. Profili poi approvati. Mi sono sentita più a casa e sicura che faremo grandi cose”.
Una vita in giro per il mondo
Claudia, nata a Foggia, ha lasciato la Puglia all’età di 18 anni per laurearsi in Economia a Siena. Un Master e poi si è occupata per 15 anni di promozione internazionale, sviluppando progetti tra Europa, Canada, Stati Uniti e Cina. Foggia è sempre nel suo cuore e, quando può, ci torna. Si è trasferita a Milano all’inizio 2015 e ha fatto dei progetti per Expo, per poi passare al Food Innovation Summit. E’ anche editorialista per la nostra testata, StartupItalia!.
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Sugli obiettivi che la Commissione Ambiente e Innovazione dovrà conseguire, Claudia è molto decisa: “Io ho fatto la proposta al presidente di un programma triennale che presto sarà al vaglio della Commissione. Quando approvato da questa, lo presenteremo in Senato. Tendenzialmente si occuperà della sensibilizzazione sul tema ambientale e di come la tecnologia può aiutare a raggiungere equilibri di sostenibilità attraverso una serie di azioni e di campagne digitali e di attivazione di comunità locali. Vogliamo che la commissione sia un riferimento affinché ciascuna comunità locale senta la necessità di attivare un programma liquido suddiviso in tante persone quante necessarie a raggiungere i nostri obiettivi. La mia ipotesi è di rimanere focalizzati sulle energie rinnovabili, settore agroalimentare e smart cities”.
Responsabilità
Una volta a regime, la Commissione Ambiente e Innovazione sarà composta da circa 10 rappresentanti, nazionali ed internazionali, che si sono distinti in materia. “Siamo apartitici e ci interfacciamo con tutti i governi, perché il tema ambientale è uno dei pochi in cui si possa trovare congiunzione e non strumentale lotta. Sento la responsabilità a fare bene e a essere abbastanza perseveranti e ad avere tenacia per generare un impatto realmente positivo. Non ho alcuna ambizione personale né voglio vivere questa nomina come una sorta di potere”.