TIME ha stilato una classifica delle 20 figure più influenti nel mondo della tecnologia. Al primo posto c’è Elon Musk, più importante anche di Jeff Bezos (secondo) e Mark Zuckerberg (terzo). «Auto elettriche. Razzi spaziali. Energia solare residenziale. Qualunque impresa di Elon Musk potrebbe travolgere una persona normale, ma non lui», scrive TIME: «Le sua carica apparentemente sovrumana ha prodotto risultati spettacolari». TIME cita i risultati finanziari di Tesla (che ora vale più di 50 miliardi di dollari) e quelli tecnologici di Space X, ma anche la sua nuova sfida, con Neuralink, di collegare il cervello umano e i computer.
Le sfide di Bezos e Zuckerberg
Jeff Bezos, ricorda TIME, era stato persona dell’anno nel 1999. «Oggi sta plasmando l’industria del retail a sua immagine e somiglianza. E non contento, sta guidando la corsa all’intelligenza artificiale con Alexa, ai servizi cloud con Amazon Web Service. Per non parlare delle sue sfide personali, come Blue Origin, società di viaggi spaziali, o il Washington Post, comprato nel 2013 per 250 milioni di dollari». Forse non sarà felice Mark Zuckerberg di essere solo terzo in questa classifica, lui che solo qualche mese fa occupava le pagine di siti e riviste impegnate a decidere se si sarebbe candidato alla presidenza americana nel 2028 o nel 2032. «La sua missione di collegare il mondo intero sembra un po’ più possibile oggi rispetto a dieci anni fa, ma ha molte sfide lungo la sua strada, come il problema delle fake news. Come Zuckerberg affronterà questo genere di temi avrà un impatto tremendo sul pianeta».
…e quelle di Tim Cook
Al quarto posto TIME mette il ceo di Apple, Tim Cook. Quello che fa Cupertino influenza il mondo della tecnologia come nessun’altra azienda riesce a fare. Questo vale per il presente ma anche per le sfide future di Cupertino, dalla realtà aumentata alle auto senza pilota. Come nel caso di Zuckerberg, anche le scelte in materia di informazione del ceo di Google, Sundar Pichai (quinto), avranno, secondo TIME «un impatto enorme sulla situazione politica globale». Al sesto posto c’è Evan Spiegel, il ceo di Snapchat, un riconoscimento del suo potere abbinato però a un grande dubbio: «Riuscirà a innovare abbastanza in fretta per non perdere utenti e inserzionisti?», rincorso com’è da Facebook, per altro. Secondo TIME si può essere leader nel tech anche venendo dall’industria pesante, come quella delle auto. Per questo la rivista inserisce nella sua classifica Mary Barra (la donna più in alto in questa classifica, settimo posto) ceo di General Motors. Scelta quasi inevitabile, dopo l’acquisizione per 581 milioni di dollari di Cruise Automation e il conseguente ingresso nella tecnologia delle auto senza pilota, in aggiunta all’investimento di 500 milioni di dollari in Lyft.
Satya Nadella
Con l’attacco di Wannacry è stata una settimana difficile per Microsoft. Ma non si può negare quanto ha fatto Satya Nadella (ottavo) per dare nuovo lustro alla società fondata da Bill Gates: «Windows 10 è il miglior Windows da anni», scrive TIME. «Il segreto di Nadella è saper riconoscere che quanto funzionava ieri non funzionerà necessariamente domani». La seconda (e ultima) donna nella top 10 di TIME è Susan Wojcicki, ceo di YouTube dal 2014: «Sta usando la sua posizione anche per spingere le celebrità del nostro tempo a prendere la parola su temi come la violenza e il razzismo». Chiude la classifica dei primi dieci Andrew Jassy, vice presidente di Amazon ma soprattutto la persona che ha fatto crescere Amazon Web Services: «Un business da 14 miliardi di dollari e una fonte di crescita molto apprezzata dagli azionisti di Amazon».
Sono interessanti anche alcune scelte fatte da TIME sulla seconda parte della sua classifica. Come Ajit Pai (11), l’uomo della Federal Communications Commission che vuole eliminare la neutralità della rete. C’è anche uno uno dei ricercatori più importanti in materia di intelligenza artificiale, Demis Hassabis (12), creatore di AlphaGo e ceo di DeepMind. Ci sono Travis Kalanick (14) controverso fondatore di Uber e i suoi rivali cinesi Cheng Wei e Jean Liu (16), ceo e presidente di Didi Chuxing, l’Uber cinese. E c’è forse la persona con la sfida più difficile di tutte, Del Harvey (19) capo della Trust & Safety di Twitter, la donna incaricata di combattere troll e abusi.