Le nuove tecnologie prendono sempre più piede nel settore della distribuzione alimentare. Le grandi compagnie continuano a investire e nuove startup offrono applicazioni innovative
I supermercati del futuro saranno molto diversi da quelli del passato. Ma la rivoluzione sta già prendendo piede nel presente. Le nuove tecnologie, in primo luogo il riconoscimento facciale, stanno entrando sempre di più nella realtà quotidiana della distribuzione alimentare e del food, con i big come Amazon e Alibaba che investono da un lato e startup che offrono app innovative dall’altro.
Amazon vuole abolire le casse
Jeff Bezos sta investendo da tempo sul riconoscimento facciale, applicato in particolare alla sua strategia legata ai supermercati, settore nel quale Amazon è entrata con grandi ambizioni. Il piano Amazon Go prevede l’apertura di centinaia di supermercati senza personale in giro per il globo. Per il momento, l’esordio avverrà a Seattle, dove si testeranno tutti i meccanismi che permetteranno ai clienti di fare la spesa e andarsene comodamente a casa senza fare code o passare per la cassa. Il sistema di riconoscimento facciale, infatti, identificherà i clienti e addebiterà direttamente gli acquisti sul loro account. La stessa cosa dovrebbe avvenire nei punti vendita di Whole Foods, acquistati qualche mese fa dal colosso Usa. Restano da risolvere alcuni problemi come la gestione di un numero molto elevato di clienti mentre il sistema non ha alcun problema nel riconoscere un utente anche qualora questo indossi una maschera per non farsi riconoscere, e dunque non pagare.
Il riconoscimento facciale di Alibaba
Non resta ferma neanche Alibaba. Anzi. Negli scorsi mesi il colosso cinese ha già inaugurato nella città di Hangzhou il Tao Cafè un supermercato self service privo di casse e completamente automatizzato. Il sistema è basato sull’utilizzo dell’app Alipay: i prodotti acquistati vengono addebitati direttamente sulle carte di credito collegate alla app, con il controllo di un sistema di riconoscimento facciale e di videosorveglianza che impedisce i furti. Per entrare e uscire dal supermercato, infatti, c’è un sistema a doppia validazione: il controllo dello smartphone del cliente (appoggiato su una colonnina all’ingresso) e il riconoscimento facciale. Il problema dei numeri è stato risolto servendo un massimo di 50 utenti alla volta. E la Cina sul tema è molto avanti. Già da qualche tempo, per esempio, la catena di fast food Kfc ha introdotto nel paese un sistema di riconoscimento facciale.
Si muovono anche le startup europee
Anche l’Europa non resta a guardare. Diverse startup stanno sviluppando software di riconoscimento facciale che potrebbero trovare un’applicazione estesa nei supermercati. È il caso della britannica Yoti, startup con sede a Londra fondata dai due imprenditori Robin Tombs e Noel Hayden. I due manager hanno utilizzato parte dei proventi derivanti dalla vendita della loro precedente compagnia di scommesse online, Gamesys, per avviare Yoti, che conta già su 180 dipendenti. La startup, che offre un sistema di riconoscimento facciale caratterizzato da velocità e previsione, sta lavorando in collaborazione con NCR, la più grande azienda produttrice di casse automatiche al mondo. E pare che almeno due grandi catene internazionali abbiano già acquistato l’app di Yoti.