Lo strumento ideato dalla Land Life Copany permette di rilasciare acqua in terreni aridi e favorire la crescita di specie vegetali risparmiando sulle spese di irrigazione e aumentando la possibilità di sopravvivenza delle piante
Come far crescere una pianta in un ambiente ostile? Basta una ciambella fatta di carta e il problema di un suolo secco e disidratato viene superato. L’idea è venuta all’azienda Land Life Company, di base ad Amsterdam. Il sistema che la società olandese ha realizzato rappresenta una possibile soluzione al problema della desertificazione che oggi affligge 2 miliardi di ettari di terreno in tutto il pianeta. Questa speciale ciambella si chiama Cocoon. È biodegradabile e consente ai semi di essere messi a dimora anche in terreni che altrimenti non sarebbero fertili e in grado di farli germogliare.
Una ciambella per irrigare il terreno
Non sono richieste particolari conoscenze scientifiche per far sì che una pianta cresca sfruttando questo sistema. Il meccanismo è semplice: basta scavare una piccola buca nella quale piantare il seme. A questo punto la ciambella viene posizionata al di sopra del seme e viene riempita di acqua. Viene poi coperta per evitare l’evaporazione. Un sistema di stoppini porta l’acqua dalla ciambella al terreno dove dovranno crescere le radici della pianta. In alcuni casi si provvede ad aggiungere il fungo mycorrhizal al suolo in modo che l’assorbimento dell’umidità e dei nutrienti sia facilitato. Infine, si posiziona la copertura cilindrica in corrispondenza del buco della ciambella così che la pianta non sia sottoposta a un’eccesiva esposizione solare o ad altri fenomeni atmosferici.
Sistema efficiente e sostenibile
Cocoon permette di risparmiare molto sulla quantità di acqua necessaria per far crescere le specie vegetali. Inoltre, aumenta dell’80 per cento le loro possibilità di sopravvivenza. Anche se il sistema costa, quindi, il risparmio sul lungo periodo per l’approvvigionamento idrico è considerevole. «Nel complesso siamo la scelta più efficiente e sostenibile», dice Charlotte Jongejan di Landlife a Fast Co.Exist. Prima di procedere all’istallazione di Cocoon, i tecnici dell’azienda valutano quale seme può essere piantato in un determinato terreno. Inoltre vengono usate delle sonde wireless che si alimentano con energia solare e che sono in grado di comunicare informazioni sull’umidità e la salinità del terreno. I dati sono consultabili da diversi dispositivi mobili.
Dal deserto alla vita
Cocoon ha già trovato impiego in 24 paesi che hanno avviato programmi di rimboschimento, dagli Stati Uniti all’Arabia Saudita. L’azienda ha ottenuto anche un finanziamento dalla Commissione europea per la realizzazione di stabilimenti di produzione laddove Cocoon si renda indispensabile per lo sviluppo dell’agricoltura. La prima fabbrica sorgerà in Messico e favorirà anche l’occupazione locale: «Il nostro obiettivo è ridurre i costi logistici e creare un ciclo chiuso per quanto riguarda l’approvvigionamento di carta», ha aggiunto Jongejan. La missione dell’azienda è quella di ridare vita a terreni che l’hanno persa: «Il fatto che un pezzo di terra appaia deserto non significa che tu non lo possa riportare alla sua condizione originaria. Abbiamo l’abilità di farlo», conclude Jongejan.