Una ricerca dimostra che l’eccesso di fiducia è alla base dei furti d’identità. Ecco i suggerimenti per proteggere i propri dati
Un’eccessiva confidenza nelle proprie capacità fa abbassare le difese. E quando le difese sono basse, gli attaccanti riescono a penetrarle più facilmente. Questo è quello che emerge da uno studio di CBT Nuggets – azienda americana che si occupa di formazione informatica – su circa 2000 utenti statunitensi.
La categoria più a rischio sembra essere quella dei possessori di Mac e Android, laureati e della generazione X. E il rischio è quello del furto di identità facilitato dall’uso di password banali, certo, ma soprattutto dalla cattiva abitudine di usare la stessa password per servizi diversi.
I fan della mela più a rischio degli altri
Nel dettaglio, secondo la ricerca emerge che chi utilizza i computer Mac della Apple, sarebbe più esposto del 22% a rischi di sicurezza rispetto a chi utilizza abitualmente Windows, il sistema operativo Microsoft. Chi utilizza il sistema operativo di Google, Android, ha il 4,3% in più di possibilità più di essere attacco con successo rispetto a chi possiede un iPhone.
Ma non sembra trattarsi tanto di una questione tecnologica: il dato allarmante è che l 18% dei ‘nerd’ è più a rischio degli altri. Il motivo? Un eccesso di sicurezza nelle proprie capacità che porta a ignorare le regole base della sicurezza informatica. Soltanto il 6% dei cosiddetti “smanettoni” utilizza parole chiave uniche rispetto a chi non si sente un esperto.
I laureati stanno meno attenti di altri alla sicurezza informatica
La ricerca inoltre evidenzia che chi è in possesso di laurea, master o dottorato è molto più esposto a rischi online dei diplomati. Mentre, i più sprovveduti sembrerebbero quelli della cosiddetta Generazione X, i nati tra il 1965 e il 1980. Le donne, infine, sono il 14% più esposte degli uomini.
Sescono CBT Nuggets (https://www.cbtnuggets.com/) il 65,9% del campione ritiene il furto di dati personali un rischio medio o grande; ma solo il 3,7% ammette di seguire le raccomandazioni più semplici. Che invece indichiamo qui:
Password e aggiornamenti
La prima linea di difesa è costituita da password robuste e complesse, e non dal nome dei figli o della propria data di nascita, quindi è importante:
- Impostare una password di accesso in modo da garantire che anche in caso di furto dei dispositivi digitali o di perdita i propri dati non siano accessibili a terzi
- Aggiornare costantemente le password personali (meglio una lunga sequenza casuale di numeri e lettere)
- Usare la doppia autenticazione per accedere ai dati (Gmail e Telegram lo consentono)
Sistema Operativo, browser e app
Gli attaccanti approfittano spesso di falle di sicurezza originate dagli stessi produttori del software che usiamo, perciò si consiglia di:
- Aggiornare sempre il proprio sistema operativo (gli aggiornamenti risolvono falle di sicurezza e migliorano le funzionalità dei dispositivi)
- Aggiornare regolarmente software e applicazioni per colmare falle e lacune del software
- Utilizzare le versioni più recenti dei browser per navigare tra i siti preferiti
Antivirus e backup
Mantenere il software antivirus sempre aggiornato anche sui dispositivi mobili. Quindi:
- Installare un buon antivirus e tenerlo sempre aggiornato
- Effettuare regolarmente un backup dei propri dati
- Impostare un sistema di recupero dei dati in caso di perdita o compromissione
- Eliminare le email di sconosciuti, e filtrare anche quelle di chi conosciamo eliminando file eseguibili e script dagli allegati
Ricorrere al buon senso
Altro suggerimento generale è di adoperare il buon senso quando si naviga in rete, si scarica un software, si mette il telefono nella mani di un bambino. La prassi da seguire è:
- Eliminare dai dispositivi dati sensibili in chiaro come password, numeri IBAN, codice fiscale
- Fare attenzione ai siti web da visitare e scaricare app e software solo da siti certificati e sicuri
- Verificare la proprietà e la sicurezza di connessioni Wi-Fi pubbliche gratuite. Anche quando hanno un nome riferibile al posto in cui state ricordate che “Ristorante” non è per forza la rete wi-fi del luogo dove siete seduti a mangiare.