Ispirato alla figura di Gaetano Marzotto e al suo spirito di innovazione aziendale, dal 2010 sostiene economicamente lo sviluppo di startup che metteno in pratica idee originali al servizio della società e del territorio
Ai tempi di Gaetano Marzotto le startup nemmeno esistevano. Di sicuro, però, l’imprenditore veneto del tessile aveva capito che l’innovazione era la chiave per rimanere competitivi. È proprio per questo che il Premio Marzotto, che quest’anno giunge alla sua sesta edizione, è dedicato a lui. La finale si terrà giovedì 1 dicembre alle ore 20 a La Lanterna di Massimiliano Fuksas a Roma, in Via Tomacelli 157. E’ la prima volta che l’evento si sposta nella capitale, dopo la finale tenuta lo scorso anno a Milano nell’Unicredit Pavilion. Gaetano Marzotto fu l’artefice del rinnovamento nella sua industria: negli anni Venti riorganizzò l’azienda valdagnese acquistando nuove attrezzature e guardando alle esperienze straniere, in particolare al modello statunitense.
Cos’è il premio Marzotto e chi lo finanzia ogni anno
Il premio è stato istituito nel 2010 dal figlio di Gaetano, Giannino, che pensò al padre quando decise di voler dare un riconoscimento ai nuovi imprenditori, definiti “costruttori di futuro”. Quei giovani, cioè, che si impegnano per tradurre l’idea in azione. Certo, però, non sempre è facile affrontare queste sfide. Ed è per questo che il premio Marzotto vuole dare sostegno economico a quelle startup che si distinguono per utilità sociale e il rapporto con il territorio. Proprio quello che cercava di fare nella sua azienda il Conte Marzotto.
Il premio in questi anni ha già assegnato 5 milioni di euro a startup e innovatori e ha selezionato 144 finalisti. I riconoscimenti principali sono due: il premio per l’impresa e il premio dall’idea all’impresa. Con i fondi concessi e soprattutto con l’inserimento delle realtà vincitrici in percorsi di accelerazione, il premio guarda anche all’open innovation come strada per integrare queste giovani imprese nelle aziende più grandi. Molti i partner che hanno deciso di aderire all’iniziativa della famiglia Marzotto. Trenta in tutto a cui si aggiungono 28 incubatori e 7 big corporate.
Chi sono e cosa fanno i vincitori del 2015
Ma guardiamo alle startup che in questi anni si sono avvicendate sul podio del premio Marzotto.
Scent, la nano sensoristica del settore agroalimentare
Nel 2015 ad aggiudicarsi i 300 mila euro messi a disposizione dall’associazione Marzotto per il premio all’impresa è stata Scent, startup che ha ideato un sistema per applicare la nano-sensoristica in genere usata nel settore alimentare e ingegneristico allo screening medico-tumorale. Cesare Malagù, Sandro Gherardi, Giulia Zonta, Alessio Giberti, Andrea Gaiardo, Nicolò Landini, Antonio Cimelli e Elena Pezzi i nomi che stannno dietro al progetto. L’obiettivo del team di Scent è arrivare alla rilevazione precoce delle formazioni tumorali. Questa tecnica, sviluppata nel laboratorio di sensori dell’università di Ferrara, permette anche di evitare procedure invasive per il tradizionale prelievo di materiale organico per la diagnosi. La sperimentazione con il prototipo A1 di Scent è già partita nei reparti di chirurgia, radiologia e gastroenterologia di alcune strutture ospedaliere. Poi si passerà alla realizzazione dei sensori e del software di funzionamento. Prevista anche una fase in Francia e in Inghilterra all’università del Kent.
ProXentia controllo della qualità alimentare
L’altra vincitrice del 2015 è stata ProXentia, un sistema di controllo qualità per l’agroalimentare. La startup che nasce all’università di Milano ha come attività principale la produzione e la commercializzazione di dispositivi portatili per l’analisi biomolecolare. Vino, latte e cereali i prodotti chiave della sperimentazione per arrivare velocemente a una carta d’identità del prodotto trasportato. Il team di Proxentia è formato dal Ceo Matteo Salina e da altri sei cofondatori: Tommaso Bellini, Marco Buscaglia, Mario Salerno, Bice Chini, Roberto Cerbino, Fabio Giavazzi. Nel kit di ProXentia ci sono tre elementi: il lettore, un set di cartucce monouso e infine un software per smartphone, tablet o laptop. Dopo venti minuti dall’inserimento della cartuccia, il lettore invia i risultati direttamente sull’app collegata in remoto.
Chi sono e cosa fanno i vincitori del 2014
Tensive, protesi ricostruzione in biomateriale
Nel 2014 la vincitrice del Premio per l’impresa è stata Tensive. L’azienda biomedicale fondata nel 2012 produce protesi per l’aumento e la ricostruzione del seno in biomateriale sintetico, alternativo al silicone. Questo diminuisce il rischio di fallimento degli interventi e le operazioni per la sostituzione. La squadra di Tensive è composta da Gianfranco Bellezza, Alberto Cantaluppi, Irini Gerges, Federico Martello, Valentina Morigi, Margherita Templenizza e Alessandro Tocchio.
Xmetrics controllo parametri nuotatori
Il secondo premio del 2014 è andato a Xmetrics che sviluppa un dispositivo da applicare sul a retro della testa per registrare i parametri di allenamento dei nuotatori. Una sorta di allenatore virtuale che dà anche dei riscontri audio all’atleta. La società con base a Milano ha vinto il premio dall’idea all’impresa dell’associazione Marzotto.
Chi sono e cosa fanno le vincitrici del 2013
Epinova Biotech, tessuti danneggiati da ulcere
La terza edizione del premio Marzotto, quella del 2013, è andata a Epinova Biotech. La startup, nata nel 2011 come spin-off dell’Università del Piemonte orientale, si occupa di biomateriale per la cura e ricostruzione di tessuti danneggiati da ulcere o ustioni. Epinova Biotech ha ricevuto un premio di 100mila euro dall’Associazione Marzotto ritirato dal Ceo Filippo Renò.
Wereable Robotics, sistemi robotici indossabili
Il premio più consistente del 2013 è andato a Wearable Robotics, della Scuola Sant’Anna di Pisa. La startup produce sistemi robotici indossabili che aiutano la deambulazione di disabili e anziani. La tecnica si basa sull’utilizzo di motori elettrici in combinazione con elementi elastici.
Chi sono e cosa hanno fatto i vincitori del 2012
Bain Control, un aiuto per i malati di sclerosi
Brain Control di Liquidweb si aggiudica il premio per la nuova impresa sociale e culturale nel 2012. L’obiettivo di questa tecnologia è aiutare le persone affette da Sclerosi Laterale Amiotrofica (SLA), Sclerosi Multipla, distrofie muscolari e altre disabilità motorie a comunicare pensieri e sentimenti. E magari fare qualche piccolo gesto quotidiano come accendere o spegnere la luce. La società fondata da Pasquale Fedele usa la “brain-computer interface” che interpreta la mappa elettrica delle attività celebrali.
Solwa, il desalinizzatore di acqua
Premio impresa del futuro 2012 a Solwa, fondata da Davide Franceschetti. L’azienda opera nel settore della Green economy e si occupa della desalinizzazione e potabilizzazione dell’acqua. Alla base di tutto l’utilizzo delle sole energie rinnovabili.
A Micro4You e Tice la prima edizione del premio Marzotto
Micro4You, formulati macrobiotici per il restauro opere d’arte
Nel 2011, primo anno del premio Marzotto, il riconoscimento di 250mila euro è andato a Micro4You. I formulati microbici prodotti dalla startup milanese sono impiegati per il restauro e la conservazione delle opere d’arte o nel settore alimentare, in particolare per la protezione delle api. Nel team di Micro4You Annalisa Balloi, Daniele Daffonchio, Massimo Marzorati, Isabella Tamagnini e Alberto Alma.
Tice, l’aiuto per i bambini con disturbi comportamentali
Premio di 100mila euro anche a Tice, un centro di apprendimento e ricerca con sede a Piacenza diretto da Francesca Cavallini. Offre supporto a chi si occupa di bambini con disturbi dell’apprendimento, problemi di sviluppo, autismo e altre disabilità, difficoltà comportamentali o emotive. Tutto con l’aiuto della tecnologia.