Tra le realtà editoriali che hanno ottenuto un finanziamento dal bando DNI innovation Fund di Google c’è anche una startup italiana che realizza video partendo da contenuti giornalistici. Ecco come funziona Babelee.
Nell’ottobre del 2015 Google lanciò un bando rivolto ai media di tutta Europa con la finalità di supportare l’innovazione nel settore dell’editoria digitale. Finanziamenti per un totale di circa 150 milioni di euro da suddividere tra 128 vincitori in tre anni. La call ebbe molto successo visto che, da tutta Europa, arrivarono ben 1236 progetti. E tra i vincitori, oltre ad alcuni grandi giornali, c’è anche un prodotto di una startup italiana: Babelee, il cui nome deriva dalla crasi tra Babele, ossia il concetto di congestione per antonomasia, e il cognome di Tim Berners-Lee, l’inventore del World Wide Web.
Cosa fa Babelee
Babelee, una piattaforma innovativa che permette, attraverso l’Intelligenza artificiale, di realizzare video automatici partendo da contenuti giornalistici. Messa a punto dalla startup innovativa milanese LittleSea, Babelee consente ai giornalisti di potenziare i loro articoli tramite la generazione automatica di video correlati capaci di rendere ogni articolo scritto più coinvolgente, impattante e immediato. I fondi ottenuti dal bando di Google serviranno proprio a supportare lo sviluppo della tecnologia.
Dietro la piattaforma c’è un mix di tecnologie di intelligenza artificiale, in fase di brevettazione, che spaziano dal machine learning, al cloud computing fino alla programmazione per video composing e delivering. Soluzioni che permettono, a costi estremamente competitivi, di veicolare video ai massimi standard professionali.
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Come useranno i fondi
Il supporto della Digital News Initiative consentirà al progetto di entrare in una nuova, e più ambiziosa fase di sviluppo e di entrare in contatto con il network di relazioni e collaborazioni nel mercato dell’editoria che ruota attorno a Google: «Diamo la possibilità a chiunque scriva news di creare contenuti nuovi con pochi clic e partendo da un solo singolo articolo» spiega Francesco Piccolomini Bandini, CEO di LittleSea «Nel futuro della rete, e in parte già nel suo presente, i video rappresentano la modalità di comunicazione più efficace e noi, con Babelee, mettiamo questa modalità di comunicazione a disposizione di tutti i giornalisti».
Un aiuto ai freelance
Ma non solo. Babelee può rappresentare anche uno strumento per i freelance: «Siamo convinti che Babelee possa aiutare tutti quei freelance che oggi si confrontano con un mercato editoriale che non ha ancora trovato il modello di business corretto per valorizzare la qualità dell’informazione giornalistica. Con la nostra piattaforma diamo a tutti i freelance la possibilità di monetizzare non più solo dall’articolo ma anche dai video prodotti per esso».