Yalp si rivolge a tutti quesi musicisti, amatori, semi-pro e pro che vogliono imparare a suonare una canzone. E’ una web app che trascrive automaticamente gli accordi musicali partendo da un mp3.
Yalp si rivolge a tutti quei musicisti, amatori, semi-pro e pro che vogliono imparare a suonare una canzone. Si tratta di una web app che trascrive automaticamente gli accordi musicali partendo da un mp3: una macchina programmata per riconoscere ciò che solo un orecchio allenato può fare. Yalp è una delle finaliste della quinta edizione di it.Cup, la startup competition di Registro.it dedicata ai progetti d’impresa nel settore ICT. Abbiamo intervistato i tre founder: Simone, Mattia e Vincenzo.
Diteci qualcosa di voi: cosa volevate fare da piccoli? Qual è il vostro percorso di studi? Quali sono state le esperienze che hanno cambiato la vostra vita?
Siamo informatici, matematici e musicisti. Senz’altro l’aver studiato musica fin da piccoli ci ha “aperto” la mente e ci ha permesso di conoscere linguaggi differenti sviluppando inoltre il lateral thinking. Per esempio lo sai che i musicisti sviluppano l’interplay, cioè quando suonano in gruppo comunicano senza parlare? Poi lo studio della matematica, dell’informatica e del business hanno contribuito a formare i nostri profili e in seguito la nostra startup.
Come vi siete conosciuti? Raccontateci aneddoti e retroscena
Io (Simone) e Mattia ci siamo conosciuti all’interno di una scuola di musica da ragazzini. Poi siamo diventati amici. Vincenzo lo abbiamo incontrato casualmente a una cena di compleanno di un amico comune. Fortunatamente siamo riusciti a fare buona impressione su di lui anche essendo un po’ “alticci”!
Come vi vedete tra 10 anni?
Proprio ora stiamo addestrando una rete neurale per aiutarci a rispondere a questa domanda!
Chi ha avuto l’idea? Vi ricordate cosa stavate facendo in quel preciso momento?
L’idea originale è nata durante un mio (Simone) bagno nei mari della Grecia, poi però si è evoluta fino alla forma che ha ora. Nel mentre si è aggregato il team e le passioni comuni (informatica e web, musica, matematica e topologia algebrica) hanno fatto il resto.
Qual è il vostro punto di forza e qual è, in breve, il vostro business model?
Siamo amici prima di tutto. Abbiamo diversi interessi comuni e alle spalle una discreta dose di risate condivise. Siamo profili complementari ognuno con il suo campo di specializzazione. Creiamo software che utilizzano l’intelligenza artificiale in ambito creativo. La valorizzazione e monetizzazione è specifica caso per caso. Per il nostro primo prodotto, Yalp, vogliamo far crescere la community e monetizzarne il valore. Infine vendere API con le info presenti nel nostro db.
Raccontateci i momenti salienti della storia della startup
Senz’altro uno dei momenti più importanti è stato l’incontro casuale con i nostri investitori durante una passeggiata in centro. Da lì si è creato il gancio per intavolare una seria discussione sul piano imprenditoriale, che è poi confluito nella fondazione (2 febbraio 2016). Davanti al notaio eravamo tutti molto contenti e orgogliosi di questo passo. Il giorno dopo però eravamo già pronti a rimboccarci le maniche. Altre curiosità riguardano le email che riceviamo dai nostri utenti. C’è chi ci racconta la sua storia e chi ci ringrazia per il servizio che offriamo. Sono chiaramente un grande stimolo per noi.
Come avete conosciuto .itCup Registro?
Attraverso un post ripreso da un amico (che ha partecipato a una precedente edizione, vincendola).
Perché avete deciso di partecipare?
Vista la qualità dell’iniziativa abbiamo ritenuto importante “provarci”. Siamo contenti di essere in finale.
Perché pensate di poter vincere e, in caso, cosa farete con il premio?
Pensiamo che offrire servizi e prodotti a elevato valore di innovazione, posizionati all’incrocio tra tecnologia e creatività, sia una caratteristica rilevante della nostra startup. L’intelligenza artificiale e il machine learning sono due asset molto importanti nel 2016.
Qual è la vostra ricetta per una startup di successo?
Team solido, fiducia, allineamento di interessi con gli investitori e soprattutto fare, fare e ancora fare.