Mercari ha raccolto 8,4 miliardi di yen (circa 75 milioni di dollari) e si candida a diventare il primo unicorno giapponese
Mercari, app per la vendita online peer-to-peer, è il primo unicorno giapponese. La startup di Tokyo ha raccolto 8,4 miliardi di yen (circa 75 milioni di dollari) di finanziamenti – che sommati ai precedenti fanno un totale di 12,6 miliardi di yen, ossia 111 milioni di dollari – ed è stata valutata più di un miliardo di dollari.
Il round include, tra gli altri, investitori come Mitsui & Co, Development Bank of Japan e Sumitomo Mitsui Trust Bank’s Japan Co-Invest. Il capitale raccolto, ha detto il Ceo Kei Nagasawa, servirà per espandere i servizi di Mercari in Giappone, negli Usa – dove competerà con colossi come Amazon e eBay – e in Europa. In 3 anni la app è stata scaricata 32 milioni di volte. Il nome è preso da un termine latino, mercari, che potremmo tradurre come mercato, fare mercato.
Per il Ceo la forza di Mercari sta nell’essere un marketplace specializzato nella vendita su cellulare tra cliente e cliente, con un’interfaccia semplice che dà a chiunque la possibilità di inserire un prodotto e con un servizio clienti che assicura che i venditori siano esclusivamente privati.
La startup è la prima in Giappone ad aver raggiunto una capitalizzazione di mercato di un miliardo di dollari. I ricavi di Mercari consentirebbero la quotazione in borsa, ma Nagasawa ha preferito non farlo per mantenere la flessibilità in vista dell’espansione all’estero.