Cresce il volume dei pagamenti digitali che tocca quota 426,3 miliardi di dollari. I mercati emergenti corrono, la Cina supera l’Uk nel volume di transazioni e le banche provano ad accordarsi con le startup per portare nuovi servizi di payment alle medie e grandi aziende. Questo è il quadro che emerge dal World Payment Report 2016, realizzato da Capgemini, società di consulenza, in collaborazione con BNP Paribas. Lo studio offre spunti per capire come si muove il payment nel mondo e quali sono le nuove esigenze che emergono e gli spazi di manovra per il fintech.
Pagamenti digitali, 2015 l’anno dei record
Una crescita del 10,1% rispetto all’anno precedente e un volume di transazioni di 426,3 miliardi. I dati parlano della buona salute dei pagamenti digitali che migliorano i già discreti risultati del 2014, quando il volume complessivo si era fermato ai 387,3 miliardi, un aumento dell’8,9%. A pesare più di tutto è la crescita dei mercati emergenti che sembrano più pronti a recepire i cambiamenti nel payment. Il + 31,9 dei mercati asiatici è una percentuale doppia rispetto a quello che succede nel Centro Europa, Medio Oriente e Africa, dove l’incremento è del 15%.
Cosa determina questi numeri? Secondo il report hanno influito il miglioramento nella sicurezza dei trasferimenti, le iniziative imprenditoriali (il payment è un ramo nel quale si moltiplicano le startup fintech) e le politiche favorevoli allo sviluppo del digitale adottate dai governi di diversi economie emergenti, specie quelle delle nazioni asiatiche. Un dato su cui riflettere: la Cina batte l’UK nel volume di transazioni, mentre la Corea del Sud si classifica tra i primi 10 Paesi. In cima alla lista, USA, Europa e poi Brasile.
C’erano una volta, gli assegni
Le carte restano il canale che cresce più velocemente (11,8%). Un trend che continua dal 2010. Mentre l’uso degli assegni crolla, sotto del 10,8%. Le carte di debito sono lo strumento più usato: il 45,7% dei pagamenti globali no cash avviene con questo canale, che è cresciuto del 12,8% per tutto il 2014. Secondo il report i fattori della crescita sono la diffusione dell’uso del contactless, specie in UK, il buon passo dell’e-commerce in Cina e India e le nuove misure di sicurezza per le transazioni, come l’EMV nei mercati sviluppati e la diffusione dei POS nei Paesi in via di sviluppo.
Cresce anche il volume di transazioni delle carte di credito, 9,7% nel 2014, mentre il volume dei bonifici è andato in declino nel 2014, se paragonato all’anno precedente. Gli addebiti diretti accelerano, con un + 6,6%.
Cosa manca alle banche
Il report si dedica alle banche nelle ultime due parti e sottolinea la loro difficoltà nel payment. Come quella di operare in un quadro normativo complesso, nelle quali devono contemporaneamente rispettare le leggi vigenti e adattarsi velocemente al cambiamento dei regolamenti.
Sfide, ma anche opportunità. Le tesorerie delle aziende aspettano dagli istituti finanziari più servizi digitali nella gestione contabile, nell’analisi dei dati, nel rilevamento delle frodi, negli adempimenti fiscali e legali. E le banche hanno bisogno di soddisfare queste esigenze per migliorare l’esperienza dei consumatori ed entrare in nuovi segmenti del mercato. Come possono farlo? Solo con una collaborazione con le startup fintech. Secondo il report il 79% dei dirigenti bancari ora le vede come partner e non più come nemico.