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In Silicon Valley (ma non solo) hanno capito da tempo il valore della diversità in azienda. Oramai Google, Facebook, PayPal, Microsoft, Intel… tutti hanno un manager (un Head of Diversity) il cui ruolo è quello di favorire l’assunzione di donne e di persone provenienti da gruppi etnici diversi. Anche eBay si adegua e ingaggia Damien Hooper Campbell nel ruolo di “Chief Diversity Officer”. Il manager ha già ricoperto lo stesso ruolo a Uber e ha mollato la startup di Travis Kalanick per abbracciare una nuova sfida.

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Da Google a Uber, chi è Damien Campbell

Prima di approdare a eBay Campbell ha fatto una carriera straordinaria. Prima di assumere il ruolo di diversity strategist per Google, è stato vice presidente in Goldman Sachs. L’ultimo ruolo in Uber nel quale il suo lavoro è stato molto apprezzato, decisivo nel preparare l’ingresso della multinazionale del trasporto alternativo nella città di Oakland, “incontrando i leader locali e preparando il terreno eliminando i rischi” spiega TechCrunch.  Campbell spiega i segreti del suo successo come manager facendo sua una massima di James Surowiecki, giornalista e scrittore statunitense: «La diversità e l’indipendenza sono fondamentali perché le migliori decisioni di un gruppo sono il prodotto del disaccordo e del conflitto, e non del consenso e del compromesso».

Uomini e bianchi. Identikit dei manager in Silicon Valley

Per capire il gap etnico e di genere del management basta dare un’occhiata al report annuale pubblicato dal Wall Street Journal. Cliccando sulle singole aziende si nota una sproporzione tra maschi e donne nei ruoli che contano (in quelle più virtuose il rapporto tra il personale femminile e quello maschile è di 3 a 10). Una proporzione simile se si analizzano i dati sul rapporto tra dipendenti bianchi e quelli appartenenti a minoranze etniche.

LinkedIn guida la classifica delle “meno peggio” mentre agli ultimi posti si classifica Microsoft. Quanto a eBay è in cima a entrambe le classifiche: 29% la percentuale di donne in azienda, mentre le minoranze contano per il 37% nei ruoli di leadership.  Mentre per quelli semplici, senza cioè posizioni di comando, le minoranze raggiungono il 66% dei posti disponibili, laddove la media degli altri big oscilla tra il 40 e il 69% (di Yahoo!).

Perché assumere un Chief Diversity Officer

Oltre alle questioni morali, che di sicuro hanno il loro peso su alcune policy aziendali, la ragione di aumentare la diversità in azienda sembra essere meramente economica. D’altronde, Campbell non poteva essere più chiaro nella sua “dichiarazione di intenti”, appena approdato nella nuova società: «eBay è stato un pioniere nell’uso della tecnologia per raggiungere un mercato globale. Non vedo l’ora di aiutare l’azienda a rafforzare la diversità della sua forza lavoro che credo possa contribuire a incrementare l’innovazione e ad avere una migliore comprensione dei suoi centinaia di milioni di compratori e venditori in giro per il mondo», ha spiegato.

La diversità fa bene al portafoglio delle aziende

Campbell ha centrato il punto in una sola frase. Ma quella che può sembrare a molti solo una dichiarazione “politically correct” è in realtà suffragata da più di una ricerca. Partiamo da uno studio di Forbes che nella ricerca “Global Diversity and Inclusiondimostra che “la diversità e l’integrazione sono “le chiavi dell’innovazione e della crescita di un business”. In un altro studio McKinsey ha svelato che le aziende con un board di persone appartenenti a culture diverse ottengono guadagni maggiori e di conseguenza dei ritorni più alti sugli investimenti. Altri studi da leggere sull’argomento sono quelli della Harvard Business School nei quali si dimostra che un ambiente di lavoro multiculturale è il posto migliore per promuovere la creatività. Le aziende lo sanno tanto che, per eliminare ogni possibile pregiudizio nella scelta dei candidati, stanno adottando il blind recruitment, la tecnica di selezione nella quale il recruiter cancella alcune informazioni dei candidati (nome, genere, età, educazione, razza…) . La usano, tra gli altri, Deloitte, HSBC e BBC. Ne parliamo qui.

Giancarlo Donadio
@giancarlodonad1