Trippy Numes è l’app che conduce l’utente in battaglie intergalattiche: l’ha lanciata un team di giovani pugliesi
Arriva dalla Puglia il gioco per smartphone e tablet che sta spopolando tra gli adolescenti di mezzo mondo. “Trippy Numes”, il tormentone digitale degli ultimi giorni (scaricato 10 mila volte in poche ore) è nato grazie all’intraprendenza di due giovani che hanno deciso di fondare la “Gangame Srl”. Per loro non è stato “un gioco da ragazzi” ma una sfida professionale che mira molto in alto. Dioniso Antonio Vitti ha 30 anni, arriva da Castellana, ha studiato informatica all’università dove ha conosciuto Rady Paraponov, originario della Bulgaria, ma da tempo cittadino di Conversano.
Sui banchi dell’ateneo hanno iniziato a lavorare, a progettare, a pensare ad un’idea che li avrebbe portati a guadagnare. Non hanno aspettato il lavoro ma se lo sono creato. Hanno cercato alleati e li hanno trovati nel 30enne graphic designer Alessandro Nitti, nel 22enne Vincenzo Lanera, nel 21enne Giuseppe Scorrano e in Thomas Menga. Un team collaudato che si è perfezionato con Giuseppe Mariani, Linda Piccolo e Manuela De Nunzio che hanno creato gli effetti sonori del gioco. Una squadra che ha pensato a tutto, persino alla promozione affidata ai filmati di Valeria Carpinelli. Il risultato ora è sotto gli occhi di tutti e sta davvero trovando l’ammirazione di moltissimi adolescenti.
I protagonisti del gioco sono i Numes, piccole creature che viaggiano nello spazio. Il loro compito è riportare la Grande Gemma dell’Universo sul loro pianeta lottando contro le forze malvagie che li hanno rapiti con un fulmine spaziale. La mission è quella di aiutare gli adorabili Numes a tornare sul loro pianeta combattendo contro i “cattivi” e scattando i selfie delle vittorie per mostrare chi è il vero boss. L’idea di Parapanov e Vitti è piaciuta ai giovani tanto che gli utenti hanno già attribuito alla “App” il massimo dei voti e stanno continuando a scaricare il gioco. Ad affascinare gli appassionati è la grafica, il fatto di fare dei selfie, di interagire con i Numes.
Le prime recensioni sono positive e hanno permesso alla società pugliese di guardare oltre questo successo: l’azienda vorrebbe diventare un punto di riferimento nel mondo globalizzato delle applicazioni offrendo soluzioni per migliorare la propria immagine alle imprese. La Silicon Valley potrebbe presto essere anche in Puglia. Ancora una volta questa esperienza testimonia il valore e l’importanza delle nostre università e smentisce chi pensa che in Italia non vi siano possibilità per lanciarsi nell’economia. I due giovani pugliesi hanno fatto fare un volo intergalattico ai loro mostri, agli utenti ma lo stanno facendo anche loro senza andare ad incrementare la lista della “fuga di cervelli”. Nessuno di loro ha mai pensato di andarsene dalla propria terra ma ha scelto di aprirsi le porte attraverso la Rete. Resta essenziale la preparazione, la formazione e la capacità di mettersi in gioco per creare opportunità, senza lasciarsi vincere dal pessimismo e dalle difficoltà che si incontrano quando si crea una società.