Crescono le matricole in ingegneria aerospaziale: merito della visibilità dell’Italia nelle ultime missioni spaziali e del fatto che gli studi assicurano un posto di lavoro
Sarà “AstroSamantha” o forse la curiosità per un mondo ancora sconosciuto: sta di fatto che le matricole aerospaziali sono in netto aumento. Nei prossimi anni avremo molti dei nostri giovani che conseguiranno la laurea in ingegneria aeronautica o dello spazio. Un dato in controtendenza rispetto ai numeri sempre minori di coloro che dopo la scuola secondaria di secondo grado decidono di iscriversi all’Università. Le iscrizioni sono in aumento in tutt’Italia. Al “Politecnico” di Milano nel 2012 i ragazzi iscritti a questa facoltà erano 330, oggi si possono contare 464 giovani che puntano a sbarcare nello spazio. Alla “Statale” i numeri sono più bassi ma ugualmente con il segno più: al dipartimento di Fisica dove ci si occupa anche di galassie e buchi neri, negli ultimi quattro anni le matricole sono passate da 175 a 297. Anche a Napoli nel triennio compreso tra il 2011 e il 2013 si sono immatricolati presso il corso di ingegneria aerospaziale quasi 700 studenti: 212 nell’anno accademico 2011/2012; 220 nell’anno successivo e 261 lo scorso anno.
In questo intervallo di tempo, inoltre, alla “Federico II”, il tasso di studenti che hanno abbandonato il corso al primo anno è passato dal 35% del 2012 al 20% del 2013, con un 40% di studenti che si iscrive al secondo anno avendo superato i crediti necessari. Segno che chi sceglie questa facoltà lo fa in maniera seria e convinta. Gli esperti e i docenti che seguono i corsi sono convinti che ad aver influenzato le scelte dei giovani siano state le missioni e la Stazione spaziale internazionale oltre alla nascita di un Cluster nazionale aerospaziale e la ripresa delle attività di ricerca in quest’ambito. Probabilmente è maturata nel corso degli anni, grazie anche al lavoro della scuola primaria e secondaria di primo e secondo grado, una conoscenza e un interesse maggiore verso questa materia che rientra già nei programmi di studio della classe quinta delle elementari.
Le stelle, lo spazio, il cielo, affascinano sempre più i nostri ragazzi che devono avere la fortuna di incontrare nel loro percorso scolastico insegnanti che conoscono bene la materia e abbiano voglia di approfondirla con gli allievi. Ciò che è certo è che coloro che si laureano in questo ambito hanno un lavoro sicuro.
Secondo i dati del “Politecnico” a un anno dal conseguimento del titolo lavora il 95% dei ragazzi presso aziende costruttrici di aeroplani o fornitrici di materiali presso industrie meccaniche.
In tutto questo va riconosciuto un ruolo fondamentale agli stage che vengono svolti all’estero presso le agenzie spaziali di tutt’Europa. Una speranza per l’Italia che potrà contare nel futuro in una squadra di giovani preparati, professionali e capaci di guardare oltre le frontiere. Non possiamo saperlo, ma forse un giorno proprio ad uno di loro dovremo il nostro “grazie” per qualche eccezionale scoperta che seguiremo in diretta sul nostro personal computer o che i nostri nipoti studieranno sul libro di scienze.