Nate per aiutare gli sportivi ora queste bottiglie hanno attirato l’attenzione di associazioni che aiutano le popolazioni colpite da siccità. Fontus, in maniera veloce ed efficace, trasforma l’aria in acqua sfruttando il principio della condensazione (e usando mini-celle solari).
Rimanere a corto di acqua è un rischio che si corre quando si decide di fare un’escursione o una gita nella natura. Sia che si faccia a piedi che utilizzando altri mezzi come, ad esempio, una bicicletta. La disitratazione, soprattutto in zone umide e poco abitate, può rivelarsi fatale e la ricerca di fonti d’acqua diventa una delle massime priorità. Ora, grazie a Fontus, e a due bottiglie capaci di trasformare l’umidità in acqua, tutto ciò potrebbe diventare molto più semplice. Ecco come:
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Come funziona Fontus
Non c’è nulla di rivoluzionario nell’idea sviluppata dal giovane designer austriaco, Kristof Retezar, e perfezionata negli Stati Uniti d’America. Sfrutta, infatti, il fenomeno della condensazione ma lo fa, questo sì, in un modo innovativo, veloce ed efficace. Le due bottiglie nascondono nel tappo un piccolo compartimento, diviso in due parti, in cui avviene il processo. Tutto sfruttando delle mini-celle solari presenti sulla superficie di Fontus.
Prima di tutto l’aria entra nella camera inferiore a velocità sostenuta per raffreddare il lato caldo. Dopodiché, quando l’aria passa nella parte superiore, alcuni tasselli forati idrofobici, disposti in maniera irregolare, ne riducono la velocità per favorire la separazione delle molecole d’acqua. Una volta estratte, le goccioline vengono convogliate nella bottiglia tramite una specie di cannuccia. Ultima, ma non meno importante, la presenza di un filtro che si occupa di isolare tutto ciò che inquina il liquido: polvere, detriti e insetti.
Grazie ad un semplice meccanismo, dnque, è possibile convertire l’umidità estratta dall’aria in acqua.
Un prodotto al servizio del mondo
I due contenitori, ribattezzati Airo e Ryde, assolvono a due compiti diversi: il primo è collocabile facilmente nelle sacche esterne degli zaini mentre il secondo risponde alle esigenze dei ciclisti (e può sostituire le classiche borracce).
In condizioni ottimali si può produrre circa mezzo litro d’acqua in un’ora.
Non è un caso che il progetto sia nato per rispondere a un bisogno di sportivi ed esploratori ma ora, visto anche il successo che sta ottenendo su Indiegogo (300mila dollari raccolti e siamo solo agli inizi della campagna), si aprono nuovi scenari: «Ci stiamo rendendo conto che Fontus potrebbe portare enormi benefici in quelle parti del mondo dove la siccità e l’umidità causano morti e povertà». Negli ultimi mesi sono molte le associazioni che hanno manifestato il loro interesse e anche il governo austriaco ha deciso di investire nello sviluppo di questa tecnologia. La consegna avverrà nel 2017 e speriamo mantenga le aspettative che ha creato fino ad ora.