Il laboratorio del cioccolato al Mit di Boston propone lezioni sulla scienza del cibo più amato al mondo. Compra 500 kg di (delizioso) materiale ogni anno. Ed è fonte di ispirazione per nuove teorie…
Anche il cioccolato è scienza. Siamo in un’aula buia, vasi di liquido viscoso gorgogliano in sottofondo, alla lavagna un docente spiega la composizione molecolare delle sostanze, i lipidi e della loro composizione. Stiamo assistendo a una delle lezioni del MIT. La materia in questione, però, non è scienze dei materiali come sarebbe quasi automatico intuire, ma è il laboratorio di scienze del cioccolato. Fondato nel 2003, il laboratorio è una delle attività extracurriculari più di successo tra i chimici e gli ingegneri del Massachussets Institute of Technology.
La t-shirt con la struttura molecolare del cioccolato
Dei venti membri a tempo pieno, tutti indossano la maglietta diventata un’icona del laboratorio: la struttura molecolare del cioccolato e del caffè. “Sono stati gli studenti a chiedere delle magliette che ritraessero i tre tipi di acidi grassi contenuti nel cioccolato, a cui sono tanto affezionati:l’acido palmitico, steraico e oelico”. Il gruppo si vanta spesso di essere l’unico a ordinare più di 500 kg di cioccolato l’anno, su cui viene fatto ogni tipo di esperimento inerente consistenza e sapore.
Dalle praline alle conchiglie
Il laboratorio non si occupa solo di scienza, ma organizza anche momenti di aggregazione e collabora con l’organizzazione di eventi per il Campus: in occasione del benvenuto alle matricole 2015/2016, il laboratorio ha preparato centinaia di muffin. Il cioccolato è però fonte di ispirazione continua per i ricercatori del MIT: è di qualche giorno fa l’annuncio di una nuova teoria individuata da Pedro Reis, ricercatore del Massachussets Institute of Technology, che sarebbe in grado di prevedere con precisione lo spessore finale di una conchiglia, considerando alcune proprietà geometriche e materiali iniziali.
Nel programma di scienze alla John Hopkins
Ma se il MIt ha dato un posto d’onore alla scienza del cioccolato, anche altre istituzioni culturali e musei hanno reso onore al cibo che più di altri stimola e incuriosisce le persone. Non solo: esiste un ebook edito dalla Royal Society of Chemistry, ma sono state create vere e proprie mostre sull’argomento e installazioni didattiche per facilitare l’apprendimento dei piccoli alla fisica. Sfruttare l’innata curiosità che le persone nutrono per il cioccolato può essere considerato un buon gancio di traino per concetti più ampi, come accade alla John Hopkins University, dove il cioccolato è entrato ufficialmente nel programma di scienze dei materiali.