Grazie a una patatina, Wenyeao Xu ha inventato un dispositivo che permette di gestire la dieta. Con il rumore del cibo che mastichiamo. Ecco come funziona Autodietary
Tutti sanno che il sapore di una mela è molto diverso da quello delle patatine. Si presta però meno attenzione alla differenza che esiste tra i rumori dei cibi mentre vengono mangiati.
L’ispirazione di Autodietary? Le patatine
Iniziò tutto durante un meeting, dove il rumore fu spezzato da qualcuno che sgranocchiava patatine. Per Wenyao Xu fu più un’ispirazione che una seccatura. Il ricercatore, assistant professor alla UB School nel dipartimento di ingegneria e computer science, era di spalle rispetto alla persona che stava mangiando le patatine, ne riconobbe quindi il rumore senza poter vedere la scena. Subito, si interrogò su come poter conferire la stessa capacità al computer e iniziò una serie di studi sull’argomento.
La collana con il microfono
Grazie al suo team di ricerca, Xu è riuscito così a progettare Autodietary, una collana progettata in modo da avere un microfono situato sulla gola, che registra il suono degli alimenti mentre si mastica e si deglutisce, permettendo di controllare l’apporto calorico e la varietà dietetica. L’applicazione ha dimostrato di essere pienamente affidabile nell’85% dei casi. Il prototipo hardware è stato progettato per raccogliere i dati del sensore di monitoraggio posto sulla gola, grazie al microfono ad alta fedeltà posto sulla gola del soggetto.
Una library di suoni
“Ogni cibo produce un rumore unico”, spiega Xu,”Autodietary non è diverso da altri dispositivi indossabili come Fit Bit, solo che controlla l’ingerimento delle calorie e non come vengono bruciate”. Il team di ricerca ha organizzato una library di suoni, che vengono inviati via Bluetooth allo smartphone. Il dispositivo permetterà importanti sviluppi di biomonitoraggio, incrociando i dati della dieta seguita con altri parametri del soggetto, come la presenza di zuccheri nel sangue. Prima di poter essere usato per importanti applicazioni (si pensa ad esempio di poterlo usare nei soggetti afflitti da diabete), il dispositivo dovrà comunque essere perfezionato: al momento, infatti, non è in grado di distinguere tra cibi molto simili tra loro e non è in grado di individuare gli ingredienti di un alimento complesso.