Usa fiale di vino al posto delle bottiglie ma non rinuncia alla tradizione. Con chip Rfid che danno la parola a viticoltori e sommelier. È D-Vine ed è l’idea di una startup francese
Somiglia a una macchina per il caffè, ma serve vino. Si chiama D-Vine ed è un dispositivo presentato al Ces di Las Vegas da 10-Vins, startup con sede a Nantes. Niente paura: non ci sono di mezzo polverine di dubbia provenienza e calici di plastica ma una tecnologia che non rinnega il rituale e la qualità. E poi viene dalla Francia, dove il vino è una cosa seria, e ha incassato il plauso di Philippe Faure-Brac, sommelier di livello mondiale.
Fiale al posto della bottiglia
D-Vine utilizza delle fiale da 10 cl, l’equivalente di un bicchiere. La loro forma cilindrica potrebbe far storcere il naso ai puristi, ma la loro funzione è proprio quella di far gustare il vino al massimo delle sue potenzialità. Le fiale si inseriscono dall’alto, con una leggera pressione. Il dispositivo legge, grazie a un chip Rfid, di quale vino si tratta e setta la temperatura ideale. Riscalda quando la temperatura è troppo bassa e raffredda quando c’è qualche grado di troppo. Si passa poi alla fase di ossigenazione, che sostituisce il decanter, e il gioco è fatto. Tutto in un minuto.
Scheda con il nome della cantina
La startup non dimentica che agli appassionati di vino piace parlare di vino. Ecco perché il chip presente sulla fiala rimanda a una scheda con il nome della cantina, l’annata, i vitigni utilizzati, la zona di provenienza, la gradazione, i possibili abbinamenti. Fin qui nulla di nuovo rispetto a una comune etichetta. La scheda, però, va oltre e include anche due video: quello del viticoltore che racconta il suo prodotto e quello di un sommelier che lo degusta davanti alla telecamera.
Obiettivo: ristorazione e vino al calice
D-Vine sta muovendo i suoi primi passi: ha venduto circa 300 unità in Francia e adesso, complice la presenza al Ces, punta al mercato americano e a quello inglese. I pre-ordini – afferma uno dei fondatori di 10-Vins, Thibaut Jarrousse – serviranno a finanziare l’apertura del primo concept store della startup, a Londra. La macchina da vino non è proprio economica. Le fiale hanno una gamma di prezzi e di qualità piuttosto ampia e vanno dai 2 ai 16 euro (per 10 cl). Ma la spesa maggiore è altrove: il dispositivo costa 499 euro. Nulla vieta di acquistarlo per casa propria. Ma il business di riferimento di D-Vine pare essere quello della ristorazione. Secondo una statistica citata dalla startup, il 65% dei consumatori francesi preferisce ordinare un calice anziché la bottiglia. Una fetta di mercato al quale il formato monodose di 10-Vines, offerto alle migliori condizioni di ossigenazione e temperatura, potrebbe fare gola.