Pazienti.it è stata acquistata dal Gruppo Sapio, i numeri dell’operazione non sono ancora pubblici. Nata nel 2011 Pazienti.it e la sua founder Linnea Passaler è stata tra i protagonisti della prima generazione di startupper
Pazienti.it è stata acquistata da Sapio Life, società controllata dal Gruppo Sapio. Sapio Life ha acquisito tutte le quote della startup fondata a Milano nel 2010 da Linnea Passaler. Allora si chiamava Pazienti.org ma il servizio è rimasto lo stesso: una piattaforma in grado di mettere in contatto pazienti e medici dove i pazienti possano trovare risposte ai propri quesiti, online o via telefono, e acquistare direttamente sul portale trattamenti ed esami.
Il valore dell’exit non è stato rivelato, anche se da quanto risulta a StartupItalia! dovrebbe superare, anche se non di molto, i sei zeri. Pazienti.it è stata tra le prime startup italiane ad aver sfondato il tetto di un milione di euro di fatturato nel 2013, anche se negli ultimi dati relativi al 2014 pubblicati dal registro delle startup innovative il fatturato è risultato lievemente in calo spostandosi nella fascia 500K un milione.
L’exit di una startup partita con i 25K di Working Capital
Nel mercato un po’ asfittico delle exit italiane, trend confermato in questi primi 5 mesi del 2015, si tratta comunque di una buona notizia. Magari non per le cifre in gioco, ma la storia di Pazienti.it racconta un bel caso di successo di una startup nata da poco, che è riuscita a bootstrappare da sola con pochi soldi all’inizio e un piccolo investimento di Working Capital (è stata una delle prime startup italiane ad aver partecipato al programma di accelerazione di quello che oggi è Tim #WCAP). Soldi di famiglia per cominciare e poi un investimento seed da 25 mila euro della società di Telecom Italia. Di lì è cresciuta Pazienti.org. Tanto. Fino a raggiungere un fatturato a sei zeri. E oggi un’exit comunque milionaria corona il processo di crescita.
«Passionaria. Garibaldina»
Linnea Passaler è stata una delle protagoniste della prima generazione di startup italiane. 37 anni, medico, innovatrice è stata l’imprenditrice e volto simbolo di Working Capital nel 2011 quando la società di Telecom lanciò il Tour dei Mille, un viaggio alla ricerca degli innovatori italiani a 150 anni dall’unità d’Italia. I «garibaldini» dell’innovazione. Linnea Passaler fu rinominata la «Garibaldina Zero». La storia che sarebbe dovuta diventare una metafora dell’Italia che riparte grazie all’innovazione. Donna, imprenditrice, e di successo. Ha fatto crescere da sola la sua startup. Dopo Working Capital non ha ottenuto altri investimenti. Ha conquistato una community di milioni di persone e ha dimostrato coi numeri che il suo business model ha funzionato. In un’intervista del 2011 si è definita «un’appassionata di tre cose: la medicina, l’innovazione sociale, e l’innovazione tecnologica». Pazienti.org è il progetto di impresa che le ha permesso di unire le sue tre passioni in un obbiettivo. L’exit chiude un ciclo e ne apre un’altro. Si spera, motivato dalle stesse tre passioni che l’hanno portata a fare impresa e destinato allo stesso successo.
Le altre exit del 2015
Ad oggi sono 8 le exit delle startup italiane. 4 nel food, in cima fra tutte quella chiacchierata di Pizzabo, e MyTable e Restopolis comprate da The Fork e Cibando acquistata da Zomato. Ancora quella di Gianluigi Parrotto con Gp Renewable (5,5 milioni) e Mapp2App acquistata da Bravofly (Gruppo Volaregratis dello “squalo” Fabio Cannavale). A queste si aggiungono altre due a febbraio: Discipline.eu acquistata dalla tedesca Hem e Doatdv acquistata da Subito.it.