Sensibilizzazione sul tema del riciclo, videogame analogici, e interfaccia “no touch”: ecco le tre installazioni proposte dall’Università privata alla fiera europea dei makers.
Bidoni intelligenti per sensibilizzare le persone sul tema del riciclo. Un’installazione live in cui i rifiuti, in plastica e alluminio, vengono riconosciuti ed eventualmente espulsi se gettati in maniera errata. Si chiama Recycling Tree ed è uno dei tre progetti presentati alla Maker Faire Rome dai ricercatori del DASIC, centro di ricerca della Link Campus University, che si occupa dell’applicazione delle nuove tecnologie ai processi di produzione, amministrazione e consumo con l’obiettivo di apportare innovazione e ottimizzazione.
Come funziona
I due bidoni di compensato sono in grado di distinguere i rifiuti grazie a tre servocontrollori da 6V con angolo di rotazione 180°, necessari per gestire i sistemi di apertura e chiusura dei vani, e ai sensori di due board Galileo. L’installazione sfrutta la rifrazione della luce per riconoscere la plastica e la capacità di conduzione elettrica per l’alluminio. In più, nel momento in cui il rifiuto viene riciclato correttamente, Recycling Tree è in grado di fornire un indice di risparmio in termini di emissioni Co2, energia e acqua. Al termine dei tre giorni di esposizione alla Maker Faire si potranno dunque registrare i risultati complessivi della raccolta differenziata effettuata.
Physical Videogame e No Touch (gli altri progetti)
Physical Videogame prende spunto dai car videogames del passato (Death Race, Pole Position, Formula One) riproponendo, in versione analogica, un’esperienza ludica simile. L’utente potrà giocare spostando un macchinina, su un rullo dove scorrerà lo scenario di gioco, tutto in 8 bit. Lo scopo finale è quello di evitare gli ostacoli posizionati lungo il percorso. Quando l’avatar si scontra con uno di essi, il sistema rileva la collisione e ferma il gioco. La strada in cui si muove la macchinina è stata stampata su PVC e collocata su due tubi alle cui estremità sono stati montati dei pezzi stampati in 3D. Il tutto è azionato attraverso un servomotore a rotazione continua. Sulla strada sono posizionati gli ostacoli che l’utente dovrà evitare, sotto i quali sono posizionati dei sensori magnetici mentre la macchinina si muove grazie ad un servomotore a rotazione 0-180°. Su di essa è stato inserito un sensore effetto hall che permetterà al sistema di rilevare le varie collisioni.
No touch è un’interfaccia alternativa che permette, muovendo la mano libera nell’aria, di modificare un determinato fenomeno senza l’uso di touch screen, leve o manopole: variazione di un campo elettromagnetico, alzamento o abbassamento della temperatura, riduzione o aumento dell’intensità della luce di una lampadina, per fare qualche esempio. Alla Maker Faire sarà possibile controllare la potenza di un getto d’acqua attraverso un sistema composto da quattro contenitori, cinque tubi e quattro rubinetti.
Tutti e tre i progetti si servono di board Galileo e sono stati realizzati attraverso il supporto dell’Università privata che, nel suo piano formativo, ha previsto l’istituzione di un corso di laurea interamente dedicato alla Comunicazione Digitale.