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Entro il 2020 i portafogli digitali avranno rimpiazzato i borsellini fisici. È quanto afferma la Cba, la Commonwealth Bank. L’istituto ha fatto uno studio sulle abitudini dei consumatori australiani che si appoggiano ai dispositivi mobili per fare semplici acquisti, per utilizzare coupon e promozioni e per accedere ai servizi pubblici.

L’aspettativa del 73% di questi utenti è che da qui a 5/6 anni la maggior parte della popolazione avrà totalmente sostituito il proprio borsellino fisico con un portafoglio digitale. Impossibile infatti non prediligere la convenienza e la semplicità del poter fare acquisti anche di piccola entità, come un caffè, in ogni momento e occasione senza dover avere con sé monete o banconote.

Il 55% dei consumatori ha dichiarato di apprezzare i servizi a valore aggiunto come i programmi fedeltà, i coupon o anche la semplice ma utilissima visualizzazione dello storico delle transazioni. L’offerta di questi borsellini quindi dovrà essere il più possibile inclusiva anche di questi e altri servizi non necessariamente legati ai pagamenti, come la possibilità di includere anche l’abbonamento ai trasporti pubblici o la carta d’identità. Si tratta chiaramente di una disruption non di poco conto in un mondo, come quello dei pagamenti, in notevole evoluzione.

Una recente ricerca del Macquarie Group ha evidenziato come gli attori tradizionali di questo settore, le quattro più grandi banche australiane, potrebbero perdere circa 27 miliardi di dollari a causa dell’ondata digitale che ha colpito il settore. Disruption comunque significa anche opportunità. In tutto il mondo l’industria dei pagamenti è ad un punto di inflessione in cui innovare è diventato l’imperativo categorico per non rimanere fuori dai giochi.

Le opportunità ci sono, legate soprattutto al mobile. Volendo restare in Australia, qui solo dal 2013 3,4 milioni di utenti hanno fatto almeno un acquisto un dispositivo mobile, un aumento del 448 percento in 3 anni. Si prevedono inoltre 5 transazioni con tecnologia Nfc al mese per le 3 milioni di persone che sono dotate di un dispositivo dotato di un sensore di questo tipo: un business che genererà circa 3 miliardi per l’intera industria. Infatti dei 9 milioni di australiani che possiedono uno smartphone, circa 5 milioni ha già scaricato una app finanziaria o legata alla propria banca. Anche per questo gli Istituti finanziari sentono di essere ancora della partita e propongono soluzioni sempre nuove. Tra le ultime l’app lanciata proprio dalla Commonwealth Bank’s che permette di ritirare denaro presso gli sportelli bancomat con il proprio dispositivo mobile attraverso un Pin che viene inviato su quest’ultimo.