A Pont-Saint-Martin e Aosta, i due incubatori di impresa delle Pépinières d’Entreprises dal 1997 e dal 2004 lavorano per innovare i settori del digitale, del green e dell’energia. Grazie alla vicinanza con i principali distretti industriali e parchi tecnologici del Piemonte, della Lombardia, al confine con la Francia e la Svizzera, le Pépinières sono situate in un’area geograficamente strategica in grado di offrire alle startup prospettive di collaborazioni locali, nazionali e transfrontaliere per lo sviluppo del business. Nati su iniziativa della regione, in due capannoni industriali ristrutturati nel mezzo delle verdi vallate, fino al 2017 erano dei business center. Dal 1 Aprile 2017, i servizi di incubazione delle Pépinières sono stati gestiti dal RTI guidato da Fondazione Giacomo Brodolini, mentre dal 1 giugno 2021 Fondazione Giacomo Brodolini è diventato l’unico ente gestore degli spazi e dei servizi. Qui, ad attenderci, c’è Marco Riva, responsabile dei progetti e ricerca di Fondazione Giacomo Brodolini.
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Le Pépinières d’Entreprises
«Qui, dal 2017, abbiamo gestito i servizi con attività di formazione, tutoraggio, mentoring e accompagnamento alle imprese, e poi, dal 2021 abbiamo preso la gestione completa anche degli immobili – racconta Marco Riva – Nei 2 grandi spazi a disposizione ci sono sale convegni e riunioni, laboratori (di cui uno dedicato alla prototipazione) e spazi di coworking». Nell’hub di Pont-Saint-Martin, a matrice principalmente industriale, situato tra la Valle D’Aosta e il Piemonte, si lavora ai prototipi, mentre quello di Aosta, più grande, ospita eventi, stakeholder, percorsi di accelerazione e incubazione. «È la nostra casa dell’innovazione, dove facciamo anche scouting e selezione oltre a proporre percorsi di accelerazione e spazi di coworking che affittiamo (anche data l’ampiezza del lotto) – spiega Marco – Le startup che partecipano ai nostri percorsi di accelerazione e incubazione possono avvalersi di programmi di tutoraggio mensile e percorsi di formazione e coaching che poi si concludono con un DemoDay. Ciascuna è seguita da un mentor e sono coinvolte in diversi eventi e iniziative».
Negli hub valdostani il turnover è all’ordine del giorno. «Si tratta di spazi molto dinamici che vogliamo connettere non solo a livello interno ma anche esterno – commenta Marco – Al momento da noi ci sono 19 imprese, di cui 11 hanno preso parte al percorso di incubazione e 8 a quello di accelerazione, e lavorano su spazi tematici. In particolar modo, nei settori del digital, del green e dell’energia».
Lavorare sulle economie locali
Come spiega il coordinatore, il principale problema di questa location è fare in modo che questi spazi divengano attrattivi. «Pensare a un incubatore competitivo sul mercato in questo luogo viene difficile, al momento funziona molto sulle startup locali, anche perché stiamo parlando di una Regione che conta meno di 130mila abitanti, molto estesa e principalmente composta da vallate».
Se, dunque, perlomeno al momento, uscire da un’idea di innovazione principalmente localizzata nella Valle D’Aosta non è semplice, il progetto si propone di superare i confini regionali, per puntare non soltanto all’Italia ma anche ai paesi circostanti coma la Francia e la Svizzera. «I settori del digital e del green sono coerenti con la zona circostante, si tratta di un’area dove questo tipo di servizi sono molto richiesti. Poi c’è molta attenzione all’economia territoriale, che gira attorno al turismo, alle produzioni locali, al settore del food, anche se il Digital e il Green restano le 2 macroaree», spiega Marco.
Le startup delle Pépinières d’Entreprises
Tra le realtà imprenditoriali qui presenti c’è Stratologic, che sta per passare dal percorso di incubazione a quello di accelerazione, e che si occupa di monitorare il territorio con il lancio di palloni aerostatici. Ma non è l’unico best case. «Penso anche a Save Your Life, fondata da un ex elicotterista, che ha vinto la nostra Start Cup nel 2022, e che si distingue per il lavoro che fa sulle nuove tecnologie utili per andare a cercare chi si perde in montagna – racconta il coordinatore – Ma anche Blueticketing, con un proprio sistema di accesso a skipass e impianti di risalita tramite la connessione bluetooth, disponibile a tutti dallo smartphone, e Hortobot, che con sistemi di ingegnerizzazione e macchinari intelligenti e autonomi nel settore del precision farming 4.0 ha già fatto una exit. Dopo 3 anni di lavoro, il team di Hortobot ha messo a punto un robot per la gestione dell’agricoltura e di campi di grandi dimensioni, che poi è stato testato sul campo in un’azienda agricola».
Tra le altre startup presenti ai programmi di incubazione e accelerazione ci sono:
- Qtool srl, che si occupa della creazione di inserti innovativi che permettono di ottimizzare la produzione portando a un miglioramento nella performance della produzione e contribuendo al reshoring in Europa e USA;
- Peakjet srl, per lo sviluppo e la produzione di sistemi di stampa a getto d’inchiostro customizzabili in base alle esigenze del cliente;
- Myna Project srl, per lo sviluppo di sistemi di monitoraggio dell’energia, prodotta e consumata, in imprese, organizzazioni, edifici;
- Talking Road, che propone soluzioni di digitalizzazione di dati di tipo visivo in modo da effettuare misurazioni e determinazioni delle forme;
- Impulse to Innovation, per la creazione di un sistema innovativo di generazione di energia elettrica da fonti rinnovabili, costituito da un impianto fotovoltaico di nuova generazione e bifacciale;
- Matters srl, per l’analisi dei processi decisionali con conversational engagement e reward per qualunque contesto di presa di decisioni e di comportamento;
- Loft Italy, un portale web il cui obiettivo è abbinare alla prenotazione di una casa vacanza un’esperienza a 360° grazie all’enogastronomia Made in Italy, offrendo una selezione di prodotti alimentari provenienti da piccole e medie aziende locali;
- La scuola di montagna Sarvadza, composta da un gruppo di professionisti che lavora nelle attività di montagna, specializzato in escursioni, arrampicate, sci e avventure, per soddisfare a tutto tondo la ricerca dell’equilibrio fisico e mentale;
- Sydan, per la progettazione della stampa digitale industriale;
- Bilanciarsi, un progetto a supporto delle organizzazioni sui temi della legalità, e nel loro percorso di sostenibilità e responsabilità sociale, con servizi su misura;
- Runelab, con sistemi specializzati nell’industria 4.0, IOT e integratore di sistemi;
- RDItaly, per la produzione e lo sviluppo di un software per la creazione di percorsi turistici;
- Quintetto, società di software e ingegneria focalizzata su prodotti e soluzioni in grado di naturalizzare l’integrazione umana nel mondo digitale, cambiando il modo in cui le persone interagiscono con le macchine e tra loro attraverso le macchine;
- Its Prodigy, specializzato in servizi di outsourcing e progettazione, oltre a consulenze nei campi dell’IT e della gestione, per PMI e grandi aziende attraverso l’integrazione di tecnologie all’avanguardia open-source e proprietarie.
«Il progetto delle Pépinières d’Entreprises ha l’obiettivo di fare della Valle D’Aosta non solo una zona turistica, con trend da sviluppare, ma anche di dare alle nostre startup la possibilità di crescere per sconfinare oltre Regione, con l’idea di rendere questo ecosistema sempre più dinamico», conclude Marco.