«Circa ogni cinque anni dobbiamo riorganizzare e razionalizzare l’azienda per la fase successiva di crescita». Elon Musk si è espresso così con un post su X, motivando la scelta di Tesla di licenziare oltre il 10% dei dipendenti a livello globale. Con 140mila addetti in tutto il mondo significa che più di 14mila persone saranno coinvolte nell’operazione. Questo round di layoff ha fatto impennare il numero dei licenziamenti complessivi ad aprile nel settore tech (ora sono 18mila, quasi il doppio del dato di marzo).
Cosa sta succedendo a Tesla?
Tesla non sta attraversando una fase facile con il titolo che ha perso terreno in Borsa (-35% negli ultimi sei mesi). Per la prima volta dal 2020 le consegne trimestrali delle auto elettriche prodotte dalla casa automobilistica americana sono calate: 386mila nel Q1/2024, ovvero -8,5% anno su anno. I licenziamenti di 14mila dipendenti consentiranno un taglio dei costi per preparare quella che Musk ha definito appunto una nuova fase di crescita.
Pur rimanendo la società automotive più capitalizzata al mondo, Tesla sta subendo la concorrenza soprattutto di grandi brand cinesi come BYD, che lo scorso anno ha superato la società di Musk per veicoli venduti. Nei giorni scorsi la multinazionale è tornata a parlare di uno dei progetti più futuristici su cui è al lavoro: il robotaxi. Questo mezzo a guida autonoma sarà svelato l’8 agosto 2024.
Musk e i licenziamenti
Sono cambiati invece i piani per l’elettrica da 25mila dollari, una versione più economica di cui si parla da tempo: Tesla per il momento ha deciso di fermare tutto. Non è chiaro quali saranno le aree maggiormente impattate da questo round di licenziamenti, ma si sa che non riguarda soltanto ingegneri o sviluppatori. Drew Bagliano, senior vice president e da 18 anni in Tesla, ha confermato che lascerà l’azienda.
In una mail spedita ai dipendenti Musk ha scritto rispetto ai licenziamenti: «Non c’è nulla che odi di più. Ma è una cosa che va fatta». L’imprenditore sudafricano nel corso della sua vita alla guida di diverse aziende non ha mai avuto problemi nel licenziare le persone. Il caso più eclatante è stato quello di Twitter: dopo aver acquisito la società per 44 miliardi di dollari, una delle prime misure prese è stata quella di mandare a casa migliaia di persone. Nel suo disegno serviva a salvare il social dal fallimento.