Le elezioni in India sono in corso da alcuni giorni e per far votare una nazione con oltre 1,4 miliardi di abitanti serviranno diverse settimane. In questo contesto i social giocano come altrove un ruolo importante nell’influenzare le opinioni, e con strumenti di intelligenza artificiale sempre più facili da maneggiare i rischi sono molti. Come riporta Reuters, nei giorni scorsi due video hanno preso di mira il primo ministro Modi (che corre per rimanere al potere): nei filmati si vedono gli attori di Bollywood Aamir Khan e Ranveer Singh che criticano il suo operato, invitando gli utenti a votare per il partito del Congresso, al momento all’opposizione. Il problema è che i video sono fake, realizzati grazie all’AI.
Non solo Bollywood: i precedenti dell’AI
Non è di certo la prima volta che in giro per il mondo vengono denunciate situazioni simili. Durante le primarie dei mesi scorsi negli USA, migliaia di elettori del New Hampshire hanno ricevuto una telefonata in cui la voce registrata del Presidente Joe Biden li invitava a non sprecare il proprio voto e di conservarlo per le elezioni di novembre, quando si deciderà chi andrà alla Casa Bianca. Anche il quale caso ci si è trovati di fronte a una voce realizzata grazie all’AI.
I video fake dei due attori di Bollywood hanno collezionato più di mezzo milione di visualizzazioni. Non si tratta peraltro del primo caso di AI impiegata per la campagna elettorale in India: un politico ha infatti sfruttato la tecnologia per replicare sembianze e voce del padre politico che, pur essendo defunto, continua a sostenere il figlio.
Nel 2024 che ormai da mesi è stato ribattezzato come l’anno delle elezioni il tema AI è centrale per la salute e la trasparenza del dibattito pubblico. In Europa, dove tra poco più di un mese si vota, l’AI Act potrà poco rispetto a rischi di video, immagini e audio creati ad arte.