Panem et circenses. Ogni epoca ha le proprie occasioni per far sì che le persone si sfoghino, distraendosi dalla difficoltà della vita. Oggi potremmo dire che sono i social il luogo in cui molti si rifugiano. Questa recensione di Mullet MadJack è partita col tono di una critica sociale, ma altro non ci è venuto nell’approcciare il titolo della software house brasiliana Hammer95, ambientato alla fine del secolo in corso, in un pianeta dominato da robomilionari annoiati e assetati di spettacolo. Disponibile su Steam, è un FPS frenetico nel quale il protagonista deve sopravvivere guadagnando secondi preziosi prima che il timer crolli allo zero, decretando la morte istantanea. E chi è che regala quegli attimi in più?
Mullet MadJack, la recensione
Come in un Colosseo cyberpunk le run di combattimento avvengono mentre il mondo assiste alla mattanza grazie a terrificanti dirette streaming. Più si ucciderà, usando rapidità fulminea, più si otterranno secondi vitali regalati grazie ai like, indispensabili per proseguire lungo stretti corridoi, sfondando porte. Con un cellulare a portata di mano – una trovata davvero intrigante – il nostro pistolero avrà sempre sott’occhio quanto tempo rimane prima di crollare a terra.
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Come sparatutto in prima persona Mullet MadJack è un prodotto che scorre a una fluidità notevole. Il lavoro della software house indie non ha fatto alcun compromesso d’altra parte con la ricchezza degli scenari. Ogni stanza genera un senso di claustrofobia e, date le premesse, è sconsigliato soffermarsi sui dettagli.
Ma run dopo run (dopo run) sarà davvero bello scoprire la ricchezza ambientale, con situazioni di gioco che difficilmente si ripetono. Mullet MadJack è, in altre parole, un titolo bellissimo da vedere e altrettanto soddisfacente pad alla mano. C’è senz’altro un omaggio al primo della classe Doom, ma la software house è riuscita a ricreare un proprio universo originale, virando decisamente a favore di scenari cyberpunk.
Mullet MadJack – come Doom – non scarta nessuna opzione per annientare gli avversari. Ci sono le armi, ma è possibile anche attivare un omicidio da distanza ravvicinata, distruggendo con le vostre mani il nemico che avete di fronte. Con una difficoltà selezionabile in base al vostro punto di partenza, c’è anche la modalità endless per chi decide di non guardare più l’orologio dopo una giornata di lavoro.
Mirare e uccidere richiedono il giusto impegno. Pur essendo un arcade, non va preso sottogamba il combat system. Da considerare anche la facilità con cui gli avversari vi sorprenderanno in ogni stanza, piombandovi addosso col risultato che perderete alla svelta il senso dell’orientamento. Mullet MadJack è un videogioco in cui si muore spesso. Va annoverato tra i titolo tosti, ma belli come pochi.