I videogiochi possono piacere come non piacere. Ma quel che si sta generando attorno al prossimo titolo di Ubisoft, Assassin’s Creed Shadows, rasente il surreale. Su Change.org è partita una petizione lanciata da Shimizu Toru, di cui non ci sono tracce online come riporta Multiplayer. In buona sostanza la richiesta è quella di fermare il prodotto e non farlo uscire nei negozi e negli store online. Ma per quale ragione?
Cosa ha fatto di sbagliato Assassin’s Creed Shadows?
«Recentemente – si legge nella petizione – è stato sollevato un grave problema di accuratezza storica e di mancanza di rispetto culturale in merito all’imminente uscita di Assassin’s Creed Shadows dello sviluppatore Ubisoft». Sulla piattaforma non si usano mezzi termini: Ubisoft avrebbe arrecato un grave insulto alla cultura asiatica. Il protagonista dell’IP in uscita il 15 novembre è Yasuke, il primo samurai nero. Il videogioco viene accusato di essere forzatamente inclusivo e di aver manomesso la storia nipponica.
Mentre scriviamo sono più di 27mila le persone che hanno sottoscritto la petizione, anche se resta discutibile il potere di migliaia di utenti – spesso anonimi – nei confronti di un colosso del gaming che sta per aggiungere un nuovo capitolo a una delle saghe più amate. La vicenda potrebbe sembrare di nicchia, ma su Assassin’s Creed Shadows si è sbilanciato perfino Elon Musk, noto appassionato di videogiochi oltre che Ceo di alcune multinazionali.
Come ha replicato Ubisoft alle critiche sul politicamente corretto?
Su X il patron di Tesla è intervenuto rispondendo a un post di un utente che criticava la scelta del protagonista del videogioco, un samurai nero, letta come concessione al politicamente corretto. «La DEI uccide l’arte», ha commentato Musk, utilizzando l’acronimo che significa diversity, equity and inclusion. A questo polverone ha reagito Marc-Alexis Coté, il produttore del videogioco. «La gente ci dovrà giocare. E se entro i primi 11 minuti e 47 secondi non saranno convinti di quello che stiamo facendo, allora potremo discuterne».