«La matematica è meravigliosa. È la radice dell’universo, è al centro di tutto. Eppure un miliardo di studenti al mondo hanno difficoltà a studiarla». Lui è Christian Pulieri, ha 23 anni, una grande passione per i metodi didattici e una startup che vuole insegnare agli studenti delle scuole medie ad amare la matematica. Si chiama Math Legacy, è un videogioco che trasforma gli esercizi su carta in meccaniche di gioco.
«Hai presente quando sbagli un esercizio e ti accorgi dopo 45 minuti che era un segno “meno” al secondo passaggio? Ecco Math Legacy ti dà un feedback costante, cosi non arrivi alla fine per scoprire l’errore. Il problema della matematica è che ti dà pochi feedback, se sbagli non capisci perché. Così nel corso del tempo perdi i passi, le basi, quei mattoncini che ti possono servire per capire. E finisci per pensare che non sei portato, ma non è così».
Secondo l’APA, l’American Psychological Association, tra il 20 e il 25% degli studenti sviluppa un senso di ansia per la matematica fin dai primi anni delle scuole medie. «Nel videogioco c’è una trama: i Cavalieri Oscuri stanno risucchiando le energie di Maffy, l’essenza della matematica nel nostro Universo. Gli studenti diventano i suoi guardiani e prendendosi cura di lei, li sconfiggono».
Math Legacy moltiplica i premi
Il gioco piace, entra negli acceleratori, vince premi. Proprio oggi, 10 luglio, in Campidoglio, a Roma, Math Legacy ha vinto il premio Myllennium Award, giunto quest’anno alla sua decima edizione, per la categoria MySocialmpact.
La storia di Christian parte a Maruggio, in provincia di Taranto. «Non sono nato in una famiglia ricca dal punto di vista economico, ma ricca in tutti gli altri sensi. E oggi sono un ragazzo fortunato». Infanzia difficile. «A 8 anni ero il tipico ragazzino che vive in disparte, chiuso nella sua cameretta, avevo sempre attacchi d’ansia. Trovavo rifugio solo nei videogiochi. Passavo pomeriggi interi in questi mondi bellissimi. Imparavo, mi sentivo forte, vincevo le mie paure, potevo salvare la principessa. Sognavo di diventare uno sviluppatore di videogiochi ed essere presto dall’altra parte, per fare qualcosa per le future generazioni».
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Inizia così ad appassionarsi all’informatica. Sogna di laurearsi in ingegneria, ma in famiglia mancano i soldi. Decide di studiare e leggere ogni cosa che trova online. E di provare a guadagnare qualcosa su YouTube.
«Erano gli anni in cui si diceva che potevi guadagnare facendo video. A 14 anni ho aperto il mio canale: raccontavo le curiosità sui videogiochi. Mi sono detto: entro i 16 anni voglio avere 100 mila iscritti, e mettere da parte i miei ricavi per andare in università. È stata un’esperienza tostissima psicologicamente. Facevo video continuamente, lo facevo per fuggire dalla mia bassa autostima. Un video faceva 400 mila visualizzazioni, un altro ne faceva 10. Io non capivo il motivo e passavo moltissimo tempo a fare prove, a sperimentare, a chiedermi perché. A un certo punto però mi sentivo in prigione, stavo male…».
Raggiunge i quasi 300 mila iscritti, inizia a pensare di mollare tutto per fare qualcosa di grande. «Ho capito come diceva qualcuno, che ieri è storia, domani è un mistero, oggi è un dono. E dovevo viverlo meglio». In quegli anni frequenta l’Istituto Di Istruzione Secondaria Superiore Oreste Del Prete Falcone, a Sava (TA), esce con il massimo dei voti ma dopo qualche mese dalla maturità ha una consapevolezza. «Non mi ricordavo niente di quello che avevo studiato. Mi chiedevo ma come è possibile? Dove ho sbagliato? Perché nessuno mi ha insegnato a studiare?»
Si appassiona alla scienza dell’apprendimento e ricomincia a occuparsi di game design. Il sogno di tornare a sviluppare giochi come impresa si fa sempre più vivo e dopo sei mesi decide di uscire dalla sua cameretta. «Ho iniziato a trasformare qualsiasi argomento in un videogioco fino a quando a dicembre del 2021 decido di partecipare a uno Startup Weekend. Uscendo dalla mia cameretta, ho iniziato a scoprire il mondo, a trovare pazzi come me e a sognare di farcela».
Proprio in questo periodo si rende conto che la materia con cui deve partire è la matematica. Nel 2022 partecipa al progetto Aurora Fellows, iniziativa dedicata alla Gen Z, per aiutare i più giovani a sviluppare le soft skills.
«Qui ho conosciuto Fausto Capriotti, un coach di Aurora, ingegnere civile. Abbiamo iniziato a conoscerci, a innamorarci del progetto e a sviluppare i primi prototipi di algebra, aritmetica, geometria. Il 12 aprile del 2023 sono entrato nella scuola media di Maruggio per fare il primo test. I ragazzini si appassionano, i professori si meravigliano. Capisco che la strada è aperta e per due mesi sono andato in altre scuole».
Fino a quando è arrivato il grande giorno. Il 6 giugno del 2023, io e Fausto abbiamo fondato la nostra società. Il gioco si rivolge agli studenti, alle scuole, ai docenti e alle aziende. «Fino a settembre sarà gratuito per gli studenti e per le scuole interessate stiamo facendo un’ offerta di lancio».
I due hanno ricevuto un finanziamento di 30mila euro da Bocconi4Innovation, 30 mila da FuturED, l’acceleratore edutech di CDP Venture Capital. «Il giorno in cui ci hanno chiamato per le selezioni del Myllennium Award avevamo 38 euro sul conto. E oggi davanti a questa vittoria, provo una grande emozione. Si chiama gioia, una gioia assurda, perché riconosce il lavoro che abbiamo fatto e ci permetterà di mettere un piccolo passo all’estero».
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I due vincono 10mila euro, un viaggio per il programma Boston Innovation Gateway e un percorso di affiancamento con Zest Investments, oltre al Premio speciale Italiacamp (1500 euro in consulenza), il Premio Ventive (6000 euro) e il Premio speciale Lifegate Way (20mila euro). Secondo un’indagine Ipsos presentata in questi giorni, il Myllennium Award ha un grande impatto sulla carriera dei vincitori, confermando ai protagonisti, nella stragrande maggioranza dei casi, di essere sulla strada giusta.
«Ho imparato che per fare impresa non devi essere solo. Al me di tanti anni fa direi proprio questo: esci dalla cameretta e troverai un mondo di pazzi che vuole unirsi a te e credere nel tuo progetto. Abbiamo un team fortissimo, composto da 11 persone, che ci crede e che ci sta mettendo il cuore, l’anima, il sangue».
Math Legacy offre l’intero programma scolastico della scuola secondaria di 1 grado. È già presente in 29 scuole, piu di 7mila studenti ci hanno giocato. «Incontrandoli dal vivo abbiamo toccato con mano il loro aumentato amore per la matematica. E non c’è cosa più bella per me».