Secondo quanto riportato dal Wall Street Journal Elon Musk avrebbe concordato un bonifico periodico, su base mensile, di 45 milioni di dollari a favore di un super PAC che sostiene la candidatura di Donald Trump. Da giorni si parla anche dell’endorsement del Ceo di Tesla nei confronti del candidato repubblicano alla Casa Bianca. Come evidenzia The Verge al momento il nome dell’imprenditore sudafricano non è stato ancora stato aggiornato nella lista dei sostenitori più generosi. Ci sono diversi investitori del panorama tech che puntano su Trump.
Non solo Musk. Chi investe nella campagna elettorale di Trump
Tra i finanziatori del tycoon ci sono i gemelli Winklevoss, Tyler e Cameron, noti per l’exchange crypto Gemini ma soprattutto per essersi scontrati con Mark Zuckerberg in una delle battaglie legali più iconiche degli ultimi decenni riguardante l’idea di Facebook che, secondo i fratelli, il Ceo di Meta gli avrebbe rubato ai tempi di Harvard. Entrambi hanno donato al candidato repubblicano mezzo milione di dollari. Per la cronaca: Trump non è in ottimi rapporti con Zuckerberg.
C’è anche Antonio Gracias, già consigliere di amministrazione in Tesla e oggi nel cda di SpaceX, che ha destinato 1 milione di dollari alla causa repubblicana. Tra i sostenitori compare anche Joe Lonsdale (1 milione), cofounder di Palantir e che vi abbiamo già presentato sul magazine per via di un fondo il cui obiettivo è aggiustare il mondo. Il Time cita anche la presenza di Douglas Leone (1 milione) di Sequoia Capital. Cifre importanti, ma non paragonabili ai 45 milioni mensili che il Ceo di Tesla porge a Trump.
Nel frattempo, dopo la pessima performance al dibattito di fine giugno, il presidente Joe Biden ha accusato il colpo con parecchi malumori da parte dei suoi sostenitori. In testa l’attore George Clooney, che ha scritto un editoriale sul New York Times, auspicando il suo ritiro dalla corsa.