È davvero un gioco particolare questo Saviorless, tra i più riusciti metroidvania dell’ultimo periodo forse perché deciso a scollarsi di dosso gli stilemi del genere d’appartenenza.
Saviorless, la recensione
I metroidvania del resto affollano gli store digitali delle nostre console. Le startup videoludiche vi si buttano a pesce, dato che, tecnicamente, richiedono ben poco impegno, potendo presentare vecchie grafiche da 8/16-bit senza per questo sollevare il biasimo collettivo. Nell’ultimo periodo ne abbiamo giocati davvero moltissimi, ma quasi certamente sarà Saviorless a restarci impresso a fuoco nella mente per parecchio tempo, anche se dura poco più di tre ore.
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L’opera della piccolissima e giovanissima software house cubana Empty Head Games ci ha colpito non solo per la capacità di coniugare nemici abominevoli e un’alta densità di sequenze splatter con paesaggi idilliaci e scorci da cartolina, ma anche e soprattutto per l’intelligenza con la quale sono state tessute le meccaniche di gioco, che per buona parte dell’avventura ci vedono essenzialmente scappare dai numerosi mostri che pattugliano l’area, dopodiché, quando infine il nostro alter ego diventa “Savior”, dovremo alternare le sue forme, con la variante berserker che si rivela ovviamente inarrestabile ma anche potenzialmente letale per noi stessi, se resta troppo sulla scena.
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Del titolo sviluppato dai creativi cubani David Darias, leader tecnologico del progetto, e Josuhe Pagliery, direttore creativo di Empty Head Games, abbiamo apprezzato soprattutto le animazioni, pazientemente realizzate a mano una a una. Il risultato lascia a bocca aperta: pare un cartone animato.
Salti, evoluzioni e combattimenti sono tratteggiati da sembrare una danza letale. Non tutto è perfetto: la perfidia di alcuni tratti è frustranti, spesso il gioco non consente di comprendere ciò che accade e ci carica a testa bassa e a volte basta davvero un ritardo infinitesimale nella pressione di un pulsante per farci piombare nell’ennesimo game over. Ma il gioco è davvero bellissimo. Non vediamo l’ora di scoprire altre produzioni cubane.