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Mentre il mondo dello sport si confronta con il tema attualissimo dell’identità di genere, crescono le discipline agonistiche dove un team misto di donne e uomini compete contro un’altra squadra mixed gender. Ma c’è una sola disciplina, tra quelle che stanno cercando connessioni più eque tra i generi, che permette a uomini e donne di competere insieme rispettando le forze e le potenzialità di ciascuno: si chiama Korfball, qualcuno ama definirlo “lo sport delle pari opportunità”, assomiglia vagamente a un incrocio tra la pallacanestro e la pallamano e possiede un impianto di regole costruite apposta affinché il gioco non cessi mai di essere un confronto alla pari e annulli qualunque vantaggio del genere più forte sull’altro. 

Korfball: come si gioca

Il Korfball è giocato con le mani in un campo da gioco lungo 40 metri e largo 20, nel quale due squadre miste di otto unità ciascuna si sfidano a tirare e centrare con la palla il korf, il canestro in lingua olandese. La sua singolarità è che ciascuna squadra è composta da 4 giocatori e 4 giocatrici, che obbediscono a questa regola principe dell’equità: le donne possono marcare e attaccare solo le donne, gli uomini soltanto gli uomini. Il contatto fisico non è ammesso, le regole impediscono che la forza domini il gioco: sono vietati placcaggi, blocchi, trattenute. Il campo è diviso in due aree, ciascuna con un canestro: quattro componenti della squadra difendono il proprio canestro, gli altri vanno all’attacco, ma poiché nel Korfball i ruoli rigidi sono banditi, ogni 2 canestri si cambia campo e gli attaccanti diventando difensori, mentre i difensori diventano attaccanti. Vince chi totalizza il maggior numero di canestri, ma il canestro è posizionato così in alto – 3 metri e mezzo da terra  – da impedire anche al più forzuto di schiacciare, gesto che favorirebbe senza dubbio i maschi. Oltre che la parità, il Korfball chiama in campo in ogni istante la partecipazione attiva e simultanea di tutti: le regole impongono, infatti, che chi detiene la palla non possa correre e neanche camminare, ma esclusivamente passarla da fermo, dunque mantenere la palla in movimento richiede una intensa costruzione tattica collettiva e un gioco di squadra molto efficiente. «Questo sport contribuisce a creare comunità e a favorire la comunicazione tra uomini e donne, esattamente come fuori dai campi uomini e donne stanno lavorando insieme per fronteggiare, insieme, i problemi», ha detto l’americano Carl R. Yerger, membro del board della federazione americana.

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Photo credit: International Korfball Federation

Come è nato il Korfball

Giocato da circa un milione di persone in 70 Paesi, ha radici profonde nei Paesi Bassi – esistono 500 club solo in Olanda con 90.000 praticanti – e in tutte le altre nazioni sta cercando di uscire dalla piccola nicchia in cui è praticato. Inventato in Olanda, appunto, nel 1902, nella palestra di una scuola da un insegnante visionario che puntava a fare giocare alla pari gruppi misti di ragazze e ragazzi, è stato capace di diventare, nei vent’anni successivi, uno sport giocato anche nelle arene globali e rappresentato da una federazione internazionale. Eclissatosi per qualche decennio, è tornato negli anni Settanta, quando diverse federazioni nazionali si sono affermate e hanno cominciato a collaborare per creare competizioni di valore mondiale: oggi Olanda, Belgio, Taiwan occupano le prime tre posizioni del ranking mondiale, con la Cina che tallona. Attualmente, campionati continentali si tengono in Europa, Asia, Oceania, Africa e nelle Americhe e lo sport attira un numero crescente di appassionati, richiamati proprio da quell’idea di team misti di uomini e donne che sta disegnando nuove traiettorie dello sport. La federazione internazionale sta, peraltro, valutando di aprire le squadre alle atlete transgender: sulle 8 posizioni femminili in campo, sta pensando di riservarne 4 ad atlete designate come donne alla nascita e di considerare le altre 4 una categoria aperta. Quel che è certo è che non verrà richiesto alle atlete trangender di abbassare il livello di testosterone per avere l’idoneità alla gara. 

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Photo credit: International Korfball Federation

Il Korfball si è evoluto in differenti varianti

Il Beach Korfball si è diffuso nelle spiagge e oggi è giocato in 36 Paesi, mentre le partite di Outdoor Korfball si disputano su campi in erba. Il Korfball 4 e l’ One-zone-one-post Korfball sono, invece, varianti semplificate: vengono giocate su campi più piccoli e con un numero ridotto di giocatori e, snelle e veloci come sono, sono preferite dalle squadre più giovani. Ma grandi evoluzioni stanno segnando anche gli equilibri nei campi da gioco del tradizionale Korfball: secondo il New York Times, che recentemente si è occupato della disciplina, “man mano che il korfball sviluppava uno stile più dinamico, i migliori club olandesi come PKC e Fortuna accelerarono la transizione dai ruoli tradizionali degli uomini, che rimbalzavano e segnavano, e delle donne, che offrivano assist. Il motto del PKC è che le donne dovrebbero essere dominanti in attacco. Più giocatrici possono segnare, più minacciosa e imprevedibile diventa una squadra”. Risultato: oggi le giocatrici possono offrire il vantaggio decisivo nelle partite attraverso velocità, anticipazione e tiro.